il blitz di guardia costiera e polizia giudiziaria 

Scarichi illegali, sigilli per strutture turistiche e sportive

CAMEROTA. Sigilli a cinque tra strutture turistiche e centri sportivi nel Cilento, ad opera della guardia costiera. Nella mattinata di ieri, su disposizione del giudice delle indagini preliminari del...

CAMEROTA. Sigilli a cinque tra strutture turistiche e centri sportivi nel Cilento, ad opera della guardia costiera. Nella mattinata di ieri, su disposizione del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, i militari della guardia costiera di Agropoli, Palinuro e della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica vallese, hanno eseguito cinque provvedimenti cautelari di sequestro preventivo nei confronti di altrettante strutture turistico ricettive e centri sportivi nel Cilento.
In particolare, i sigilli sono stati apposti: ad una piscina sita sul territorio del comune di Agropoli; a due piscine afferenti altrettante strutture alberghiere presenti a Casal Velino; una piscina a Vallo della Lucania, nella frazione Pattano, ed infine ad un villaggio turistico di Marina di Camerota. I sequestri sono scattati a seguito di una complessa attività investigativa in campo ambientale, condotta dalla guardia costiera sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, finalizzata ad accertare il rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia di scarichi di acque reflue.
Le due capitanerie di Agropoli e Palinuro, dirette, rispettivamente, dai comandanti Gianluca Scuccimarri e Giovanni Paolo Arcangeli, coordinate, rispettivamente, dal luogotenente Aniello Fiorito e dal maresciallo Massimo Angeloni, hanno appurato che le cinque strutture violavano le norme che disciplinano gli scarichi di reflui industriali e residuati dalle acque di controlavaggio dei filtri delle piscine.
Oltre ai provvedimenti cautelari, l’autorità giudiziaria ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati. L’operazione condotta nella mattinata di ieri rientra in una più vasta attività di polizia giudiziaria in campo ambientale condotta dalle due capitanerie, unitamente al personale militare del laboratorio di analisi ambientali del comando generale del corpo delle capitanerie di porto ed al personale tecnico dell’Arpac, a partire dalla scorsa stagione estiva. Le verifiche finora hanno interessato un totale di 22 complessi alberghieri, strutture turistico ricettive e centri sportivi che insistono sulla costa cilentana.
Andrea Passaro
©RIPRODUZIONE RISERVATA.