Scarichi abusivi nel fiume Stanati con gli infrarossi

Blitz dei carabinieri sulle sponde del Tusciano col sistema di rilevazione dall’alto L’elicottero ha individuato due aziende. I controlli estesi in tutta l’area della Piana

Scovati con gli infrarossi due scarichi abusivi nel fiume Tusciano di altrettante aziende agricole. E questo grazie alla telecamera “Flir” montata sull’elicottero AW 109 Nexus “Fiamma 44” dei Carabinieri di Pontecagnano. La zona monitorata dai militari dell’Arma è stata quella a nord dell’abitato di Battipaglia, nella zona di Serroni, ai confini con Montecorvino Rovella e Olevano sul Tusciano. Le acque sporche andavano ad inquinare il fiume Tusciano attraverso un torrente suo affluente.

L’attività ambientale di contrasto ai fenomeni di inquinamento delle acque è scattata all’alba di ieri. In supporto dall’elicottero “Fiamma 44” da terra si sono mossi i carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretta dal capitano Giuseppe Costa, e i colleghi del Noe, Nucleo operativo ecologico del comando di Salerno. Dal cielo sono giunte le due comunicazioni, relative ai potenziali scarichi abusivi, che sono state verificate dai militari a terra. I carabinieri, infatti, hanno eseguito le ispezioni nelle aziende agricole e zootecniche segnalate, individuando i responsabili del presunto sversamento illecito di reflui. Dai controlli effettuati nelle aziende agricole, in una delle due ispezionate, è emersa la cattiva gestione dei rifiuti. Uno dei titolari è stato identificato e denunciato alla procura di Salerno per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti.

Di sicuro il nuovo sistema di telecontrollo aereo consentirà di effettuare dei capillari controlli ad aziende e privati che violano la norma sullo smaltimento delle acque derivanti dall’attività industriale e non. L’inchiesta finora è si è limitata alle aree agricole subito a ridosso del centro cittadino di Battipaglia. Le ispezioni, col sistema a raggi infrarossi, saranno estese anche alle aree confinanti e prospicienti il fiume Tusciano per scoprire altri focolai di inquinamento.

Dopo il blitz si sta procedendo ora con la campionatura delle acque dei torrenti ove avveniva lo sversamento, per stabilire l’esatta natura ed il potenziale inquinante del materiale sversato.

Al momento i titolari delle due aziende ispezionate sono stati solo diffidati e dovranno ripristinare il corretto ciclo di smaltimento dei reflui. All’esito delle analisi di campionatura delle acque, qualora emergesse la presenza di agenti inquinanti, potrebbero essere denunciati alla magistratura per illecito smaltimento di rifiuti non pericolosi con l’aggravante del rischio di sequestro dell’azienda.

Massimiliano Lanzotto

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