Scarichi abusivi Il torrente Cavaiola si tinge di rosso

A San Giuseppe al Pozzo l’aria è diventata irrespirabile Sotto accusa le aziende di lavorazione del pomodoro

Il Cavaiola si tinge di rosso: pomodori lungo tutto il tratto scoperto di via XXV Luglio ed è di nuovo allarme per lo stato in cui versa il fiume che attraversa la città metelliana.

L’incubo inquinamento si fa sempre più concreto mentre l’amministrazione tenta di correre ai ripari. L’episodio, solo l’ultimo in ordine di tempo di una lunga lista, si è verificato nella serata di lunedì quando una residente della frazione di San Giuseppe al Pozzo si è affacciata al balcone di casa propria per capire quale fosse la causa di un malsano odore acido – più fastidioso del solito olezzo proveniente dal fiume – che si era diffuso da pochi minuti nell’aria. È bastato uno sguardo all’acqua del torrente sottostante per rendersene conto: una lunga fila di pomodori, molti dei quali marci, che galleggiavano a pelo d’acqua trasportati dalla corrente, su una superficie di un insolito e inquietante colore rosso vivo. Scarichi sospetti e illeciti che hanno immediatamente allarmato i residenti della zona i quali, prontamente, hanno richiamato l’attenzione delle istituzioni. L’obiettivo è fare sì che il problema venga risolto una volta per tutte. Via gli sversamenti, via il cattivo odore e via il problema igienico-sanitario. Si starebbe pensando di mettere in atto un’azione popolare riunendo tutti i cittadini che da anni convivono con i miasmi del fiume. Una raccolta firme o una denuncia collettiva per poter sollecitare l’intervento degli enti preposti affinché vengano fatti opportuni controlli su questo tipo di acque reflue la cui provenienza è stata rintracciata nei canali di scolo della vicina zona industriale. D’altro canto l’amministrazione era già corsa ai ripari ancor prima che quest’ultimo caso di verificasse. Dagli uffici dell’assessorato all’ambiente e all’igiene urbana, retto da Nunzio Senatore, hanno infatti garantito che ci si sta muovendo per pianificare un intervento risolutivo nel breve termine. In cantiere ci sarebbero dei progetti già pronti per la bonifica dei canali scoperti, ai quali manca solo la definizione del quadro economico e la relativa approvazione a procedere. Ma la priorità per Senatore resta risolvere il problema alla fonte e mettere la parola “fine”, una volta per tutte, al fenomeno dello sversamento illecito delle acque reflue da parte degli stabilimenti industriali che sorgono in zona. Nel frattempo si lavorerà per porre rimedio al problema dei cattivi odori che invadono tutta la frazione di San Giuseppe al Pozzo e zone limitrofe. Una situazione particolarmente gravosa d’estate a causa della scarsità di piogge, combinata all’aumento dei liquami e alle temperature elevate, che peggiorano un disagio comunque costante nell’arco dell’intero anno.

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