Scarano in carcere almeno sino a fine mese

Oggi la visita medica del perito per decidere sui domiciliari, ma la relazione arriverà tra venti giorni

Resterà in carcere almeno sino al 28 agosto monsignor Nunzio Scarano. Ieri il giudice delle indagini preliminari ha conferito a un medico legale di Roma l’incarico di verificare se le condizioni di salute del sacerdote siano compatibili con la detenzione in cella o se invece - come sostengono i difensori Silverio Sica e Francesco Caroleo Grimaldi – debba essere trasferito agli arresti domiciliari. La visita medica sarà eseguita questa mattina, ma il perito ha già fatto sapere che per scriverne le conclusioni saranno necessari venti giorni. Conti alla mano il prelato salernitano sarà ancora a Regina Coeli quando, il 27 agosto, il sostituto procuratore Elena Guarino partirà da Salerno per interrogarlo e chiedergli non solo nuovi elementi sullo scambio tra soldi e assegni che lo vede indagato per riciclaggio, ma anche chiarimenti sugli altri filoni di inchiesta già aperti e sui movimenti sui suoi conti allo Ior, sui quali si speradi aver ricevuto per quella data la rogatoria del Vaticano.

Depongono in questo senso le rassicurazioni arrivate alla Procura di Salerno dalla diplomazia della Santa Sede, e anche l’ultima mossa della giustizia vaticana, che ha chiesto a sua volta una rogatoria per accedere agli atti dell’inchiesta romana e interrogare il monsignore. Proprio ieri Papa Francesco ha mosso un altro passo in avanti in tema di trasparenza, emanando un motu proprio per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio. Si dispone che le leggi vaticane già promulgate in materia siano estese ai Dicasteri della Curia romana, alle organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede nello Stato di Città del Vaticano e agli altri organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede. Tra questi figura l’Apsa, l’organo che amministra l’intero patrimonio della Santa Sede e di cui Scarano ha fatto parte come addetto contabile fino al maggio scorso, quando è stato sospeso in seguito all’indagine salernitana. Un mese dopo, il 28 giugno, scattò l’arresto con l’accusa di corruzione e calunnia a Roma e finora tutte le richieste di revoca o attenuazione della misura cautelare sono state respinte sia dal gip che dal Tribunale del Riesame, secondo i quali sussiste tuttora sia il pericolo di reiterazione del reato che quello dell’inquinamento delle prove. I suoi legali stanno giocando adesso la carta dei motivi di salute, ma quando il perito farà conoscere al giudice le sue valutazioni monsignor Scarano avrà trascorso in carcere già due mesi. (c.d.m.)

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