Scappa all’alt, ferito da un carabiniere 

Lo scafatese Langella, ristretto ai domiciliari, era stato trovato in strada. Ora è in ospedale ma non rischia la vita

Esce di casa malgrado sia ristretto agli arresti domiciliari: ferito da un proiettile partito dalla pistola di uno dei carabinieri impegnati nel giro serale di controlli. È fuori pericolo Raffaele Langella, 45 anni, lo scafatese residente in via Giovanni di Luggo a San Giuseppe Vesuviano, da mercoledì sera ricoverato all’ospedale di Boscotrecase, ma si è temuto il peggio per quanto accaduto all’esterno della sua abitazione nei pressi della Statale che collega la città napoletana agli altri centri ai piedi del Vesuvio.
Sul caso indaga la Procura della Repubblica del Tribunale di Nola, che ha aperto un fascicolo sul caso e, in tempi brevi, formalizzerà l’iscrizione nel registro degli indagati dei due carabinieri che martedì sera, poco dopo le 23, si erano recati a casa di Langella per quello che doveva essere un controllo di routine. Un atto dovuto, quello della magistratura, che ha delegato le indagini ai miltari della compagnia di Torre Annunziata coordinati dal comandante Simone Rinaldi.
Secondo una ricostruzione dei fatti ancora al vaglio degli inquirenti, Langella si trovava in sella al suo scooter quando i militari si sono recati nella sua abitazione a San Giuseppe Vesuviano, dove si trovava ai domiciliari per una storia legata a un furto in un appartamento. La presenza in strada di Langella non è passata inosservata ai carabinieri che immediatamente, scesi dall’auto, hanno provato a bloccare l’uomo che intanto stava per allontanarsi dalla zona. Così è scattato l’alt, a cui però il quarantacinquenne scafatese non si è fermato. Da qui, la decisione da parte di uno dei carabinieri della pattuglia di sparare un colpo di pistola, probabilmente in aria, che però è andato a conficcarsi nel torace dell’uomo, accasciatosi subito al suolo dopo che la pallottola lo ha centrato in pieno.
Intuita la gravità della situazione, immediata è stata la chiamata dei soccorsi da parte dei carabinieri, che così è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase. Dopo le prime ore di paura, i medici hanno sciolto definitivamente la prognosi dichiarando così fuori pericolo il quarantacinquenne già noto alle forze dell’ordine, che non risulta però affiliato a nessun clan della zona. I familiari di Langella però ora chiedono indagini celeri per appurare le responsabilità di quanto accaduto in via Di Luggo.
Dalla stazione dei carabinieri di San Giuseppe Vesuviano e dal comando di Torre Annunziata c’è massimo riserbo su quanto accaduto, con i militari che si sono stretti accanto ai due colleghi coinvolti nella vicenda. Entrambi con una certa esperienza alle spalle, sono apparsi provati psicologicamente a chi ha provato a parlare con loro nell’immediatezza dei fatti. Sanno che, con molta probabilità, nei prossimi giorni riceveranno un avviso di garanzia per quanto accaduto. Ma la Procura della Repubblica di Nola non vuole lasciare nulla al caso, ascoltando anche Langella appena le sue condizioni di salute miglioreranno.
Domenico Gramazio
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