SANITA'

Scandalo stabilizzazioni: «Gli “irregolari” a casa»

L’Asl stoppa gli accordi con gli operatori “congelati” perché senza requisiti

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SALERNO - A casa, senza neanche la conferma del contratto a tempo determinato. L’Asl, adesso, usa il pugno durissimo nei confronti dei dipendenti precari stabilizzati nel febbraio del 2020 che, in seguito alle verifiche dell’Azienda guidata dal manager Mario Iervolino e agli approfondimenti ancora in corso delle Procure di Nocera Inferiore e Salerno che hanno aperto dei fascicoli d’indagine sulla vicenda, a partire da domani non si avvarrà più delle prestazioni lavorative di un medico e di un’infermiera, entrambi in servizio presso delle strutture sanitarie dell’Agro Nocerino Sarnese, con l’operatrice inquadrata anche nei ranghi di un sindacato e lo specialista diventato poi coordinatore di una struttura di un distretto sanitario. E la scure dell’Asl potrebbe non essere finita qui: gli uffici di via Nizza, infatti, hanno dato mandato all’ufficio legale di valutare eventuali altri provvedimenti - come una denuncia - per difendersi e tutelare il proprio nome.

Stop ai due operatori. Nella giornata di giovedì, l’Azienda sanitaria salernitana ha spiccato i due provvedimenti di blocco definitivo delle prestazioni lavorative dei precari il cui contratto era stato già sospeso nelle scorse settimane. Nel documento viene ripercorsa l’intera vicenda e viene evidenziato come «l’annullamento della procedura di stabilizzazione è equiparabile a una procedura di reclutamento e come tale costituente presupposto della stipula del contratto di lavoro determina ipso iure la caducazione dello stesso». In pratica è venuto meno il presupposto fondante che ha portato all’assunzione a tempo determinato e alla cancellazione dello status di precari dei due operatori sanitari. Per questo sono stati firmati i provvedimenti che interrompono il rapporto di lavoro dal primo maggio e, soprattutto, la trasmissione di tutti gli atti all'ufficio legale aziendale che dovrà «verificare eventuali profili di responsabilità » dei due operatori e «tutelare l’Azienda nelle sedi competenti». Non si escludono, dunque, eventuali evoluzioni per una vicenda su cui, da mesi, hanno acceso i riflettori anche le Procure di Salerno e Nocera Inferiore che stanno proseguendo con i loro approfondimenti d’indagine.

Lo scandalo stabilizzazioni. Il pugno duro dell’Asl è conseguenza anche della grande attenzione - in particolare dei sindacati - sulle presunte stabilizzazioni irregolari: da tempo, infatti, erano stati accesi a più livelli - i riflettori su una questione su cui non sono mancati gli scontri con l’Azienda sanitaria e su cui anche il manager Iervolino ha alzato la voce, puntando in particolare il dito contro un sindacato reo - secondo il direttore generale dell’Asl - di aver avuto in passato «percorsi preferenziali» per dirimere qualsiasi questione. Gli approfondimenti della magistratura, invece, sono cominciati in seguito agli esposti che segnalavano situazioni “particolari”. Che, lo scorso marzo, hanno portato l’Asl dopo le opportune verifiche ad annullare in autotutela la delibera sulle assunzioni, certificate il 14 febbraio del 2020 dall’allora responsabile della Gestione Risorse Umane, Francesco Avitabile, per nove precari - sette infermieri ma anche un dirigente medico e un tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro - che secondo il funzionario avevano maturato entro il termine previsto del 31 dicembre del 2019 i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato previsti dal Decreto legge del 2017 sul superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni. Due dei nove contratti a tempo determinato spiccati grazie alla Legge Madia, adesso, sono stati cancellati con sospensione definitiva del rapporto di lavoro con l’Asl a partire dal primo maggio: prima quello dell’infermiera-sindacalista, successivamente l’accordo stipulato da un medico che, dopo l’assunzione a tempo indeterminato, aveva fatto “carriera” fino ad assumere il ruolo di coordinatore di una struttura di un Distretto Sanitario dell’Agro Nocerino Sarnese.