Scandalo rimborsi in Regione Martedì al via gli interrogatori

I consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta verranno ascoltati per chiarire la loro posizione. Il reato ipotizzato per i 57 indagati è peculato

Cominceranno martedì gli interrogatori dei consiglieri regionali indagati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto uso improprio dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari. Una indagine che vede indagati 57 rappresentanti dell’Assemblea (la quasi totalità del consiglio) e che ha portato ieri all’emissione di 53 inviti a comparire nei quali si ipotizza il reato di peculato. Il pm Giancarlo Novelli, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, ascolterà i capigruppo mentre i consiglieri saranno interrogati dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Gli interrogatori rappresentano un momento fondamentale per l’accertamento di eventuali irregolarità: agli indagati saranno chiesti chiarimenti sull’uso delle somme percepite, che venivano corrisposte sotto la voce «funzionamento dei gruppi» e sarebbero pertanto dovute servire per scopi legati all’attività politica e istituzionale. In assenza di documentazione sulle spese sostenute, i consiglieri saranno chiamati a spiegare come è stato utilizzato il denaro. Analogo discorso anche per i consiglieri che hanno percepito i rimborsi presentando ricevute. In molti casi le spese effettuate, sulla base delle indagini svolte da un consulente della procura sulle «pezze d’appoggio» custodite dai capigruppo, appaiono assolutamente scollegate dall’attività istituzionale: cd e dvd, giornali, ma anche piante ornamentali, sigarette, una tintura di capelli, il pagamento di una rata da 91 euro della Tarsu (la tassa sui rifiuti urbani), feste, una cena da 1100 euro in un locale notturno.