Scandalo alla Forestale La parola passa al Riesame

Capaccio: marito e moglie accusati di avere preso mazzette dagli imprenditori La donna detenuta in carcere, il coniuge ha già ottenuto gli arresti domiciliari

CAPACCIO. Manette agli ex comandanti della Forestale di Capaccio: oggi la decisione del Tribunale del Riesame. Marta Santoro e suo marito Antonio Petillo, compariranno davanti ai giudici, che dovranno decidere se revocare la misura cautelare in carcere per la Santoro, detenuta a Fuorni, e dei domiciliari per Petillo.

Il pm Maurizio Cardea, della Procura di Salerno, ha acquisito le testimonianze di altri imprenditori, tra questi anche titolari di note strutture alberghiere di Capaccio destinatari di sequestri, che avrebbero riferito di aver consegnato somme di denaro alla Santoro, alla quale gli inquirenti contestano il reato di concussione e tentata concussione.

Ai giudici del Riesame è stato consegnato un ricco fascicolo, di oltre mille documenti, risultato di tutte le indagini, gli accertamenti e le denunce presentate dagli imprenditori, effettuate dalla Procura di Salerno e, in particolare, dal titolare dell’inchiesta il pm Maurizio Cardea in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri, agli ordini del colonnello Fabrizio Parrulli.

Le indagini, partite dopo la denuncia di alcuni imprenditori, avrebbero messo in luce un sistema in base al quale l’ex comandante della Forestale di Foce Sele, Santoro, avrebbe riscosso delle mazzette da titolari di strutture alberghiere e di ristorazione, di abitazioni private e imprese di varia natura, che consentiva loro di non essere oggetto di controlli dopo l'apposizione dei sigilli e di utilizzare le strutture sequestrate.

Un giro di tangenti che da un minimo di 2000 euro sarebbero arrivate fino a 10.000 euro. Ad incastrare i due sovrintendenti della Forestale ci sarebbero non solo le testimonianze delle vittime ma anche intercettazioni telefoniche e sembra addirittura delle immagini.

Un apparato accusatorio consistente, che ha portato all’arresto avvenuto lo scorso 3 ottobre della Santoro e di suo marito, difesi dagli avvocati Antonello Natale e Domenico Guazzo, in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura salernitana, diretta dal procuratore capo Franco Roberti.

Il provvedimento fu eseguito alle prime luci dell'alba con l'irruzione dei militari nell'abitazione dei due coniugi che fu sottoposta a perquisizione, così come le due caserme della Forestale di Capaccio capoluogo e di Foce Sele.Una decina in totale le perquisizioni domiciliari effettuate dai militari, che hanno proceduto con il sequestro di tutto il materiale utile all’inchiesta.

Non si ferma intanto l’attività del comando di Foce Sele che resta tutt’ora attivo con la presenza quotidiana degli agenti, supportati, in questa fase, dagli ufficiali di polizia giudiziaria della Forestale del comando provinciale di Salerno, nell’attesa dell’arrivo di un comandante che, dovrebbe essere nominato nel giro di una settimana a capo della stazione.

Diversa la sorte della stazione di Capaccio capoluogo che, al momento, resta con le serrande abbassate. In via provvisoria la competenza è stata trasferita al comando stazione di Laurino. Oggi i giudici comunque potrebbero anche riservarsi la decisione.

Angela Sabetta

©RIPRODUZIONE RISERVATA