LA VICENDA GIUDIZIARIA

Scandalo al cimitero di Angri, rischiano in sette 

L’ex direttore e sei operai attendono la decisione sul rinvio a processo

ANGRI. Rischiano il processo i sette imputati attesi dall’udienza preliminare per lo scandalo al cimitero di Angri, dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura nocerina. I sette coinvolti sono l’ex direttore Raffaele Morrone, gli affossini Ciro Risi, Stefano Gesuele e Mateo Garofalo, i soci della cooperativa di operatori, Gaetano Desiderio, Giovanni Longobardo e Luigi Padovano.
La vicenda giudiziaria partiva dalla denuncia di una donna che in visita al cimitero non trovò il proprio congiunto nel suo loculo, con un altro cadavere al suo posto e la conseguente richiesta di spiegazioni. Da lì prese il via una lunga ricostruzione investigativa, portata avanti segnando le responsabilità contestate di due affossini, dipendenti di Angri Eco Servizi, Risi e Garofalo, entrambi in servizio presso il cimitero, indagati in procedimento separato con le accuse di occultamento di cadavere.

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