Scampato all’agguato «Mai nessuna minaccia»

Il 40enne salernitano ricostruisce l’accaduto ma non sa spiegare i motivi che hanno spinto due malviventi a esplodergli contro sei colpi in via Pironti

Ha ricostruito agli agenti i momenti dell’agguato, ma non è stato in grado di fornire spiegazioni su un possibile movente. Sostiene di non aver mai subito alcun tipo di minaccia e di non avere “conti in sospeso”, il 40enne vittima di un agguato lunedì sera in via Pironti, salvo per miracolo dopo che due persone in sella ad una moto gli hanno esploso contro sei colpi di pistola.

Sull’episodio indagano gli agenti della squadra mobile di Salerno, agli ordini del vicequestore aggiunto Claudio De Salvo. I poliziotti hanno sentito a lungo il 40enne – titolare di una ditta individuale di distribuzione alimentare – già subito dopo l’accaduto. A quanto pare, però, il salernitano – che abita nella stessa zona dell’attentato – non è stato in grado di fornire spiegazioni che possano giustificare l’accaduto. Il 40enne è incensurato e non ha mai destato particolari sospetti.

C’è qualcosa che, ovviamente, per ora non torna. Perché una cosa sembra chiara: i due malviventi hanno gli hanno teso una trappola con il chiaro intento di ucciderlo. Incuranti che a pochi passi da lui ci fosse la figlioletta di appena dieci anni, che stava portando a spasso il cane.

Al momento gli agenti stanno cercando di capire di più anche sulle abitudini della vittima e non viene esclusa alcuna ipotesi: dal regolamento di conti alla pista passionale. Non essendoci al momento elementi chiari sull’accaduto, gli investigatori restano cauti e pronti a seguire ogni possibile pista investigativa.

In queste ore sono state anche ascoltate diverse persone, per cercare di raccogliere quanti più elementi utili anche per l’identificazione dei due malviventi a bordo della moto.

Ulteriori elementi potrebbero emergere anche dagli esami balistici che saranno eseguiti sulla pistola, una calibro 9x21, che è stata utilizzata per l’agguato e che i due uomini hanno abbandonato durante la fuga. La polizia scientifica è al lavoro per stabilire anche se la pistola possa essere già stata utilizzata per altre azioni criminose, o se possano esserci impronte digitali utili alle indagini.

L’episodio criminale è accaduto alla periferia del capoluogo in via Pironti, intorno alle 17.40 di lunedì. La vittima, che era in compagnia della figlia di 10 anni e del proprio cane, si è riparata dietro una Peugeot 206 parcheggiata nella zona.

La figlioletta invece, distante alcuni metri con il cane al guinzaglio, non si è accorta quasi di nulla. I sei colpi di pistola sono stati esplosi ad altezza d’uomo e si sono conficcati nel tettuccio dell’auto ed hanno infranto il lunotto posteriore dell’utilitaria. I due in sella allo scooter, indossavano caschi integrali, dopo l’agguato si sono allontanati liberandosi dell’arma una pistola calibro 9x21 che è stata ritrovata dalla polizia qualche centinaia di metri lontano dal luogo dell’agguato.

Anche l’autovettura, di proprietà di un ragazzo che abita in via Pironti, è stata al momento portata negli spazi della questura per ulteriori esami. Gli agenti della scientifica, infatti, hanno così ricostruito l’esatta traiettoria dei proiettili. Le indagini, quindi, proseguono in maniera serrata per cercare di arrivare presto alla risoluzione del giallo e acciuffare i due malviventi.

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