migranti e inchieste

Scafisti scarcerati, s’indaga ancora

La Procura ricorre in Cassazione. Verifiche sui telefoni cellulari

S’indaga ancora sui presunti scafisti scarcerati lunedì scorso dal Tribunale del Riesame. I sostituti procuratori Elena Guarino e Maria Carmela Polito presenteranno contro la revoca della misura cautelare un ricorso in Cassazione e intanto continuano ad approfondire l’esame dei telefoni cellulari, alla ricerca di contatti che possano confermare il coinvolgimento dei due pakistani nel “mercato” dei migranti. Non solo. A preoccupare gli inquirenti ci sono, secondo le indiscrezioni, anche alcuni filmati memorizzati sui cellulari, che sarebbero sintomatici di simpatia per posizioni islamiche estremiste.

Dopo la scarcerazione i due hanno lasciato Salerno. Il difensore Cecchino Cacciatore ha presentato istanza perché a entrambi sia riconosciuto lo status di rifugiato politico, e adesso i pakistani sono a Caltanissetta in un centro di accoglienza, in attesa che la loro pratica sia esaminata. Sono stati due connazionali ad accusarli di essere gli scafisti che lo scorso agosto traghettarono sulle sponde italiane alcuni degli stranieri poi trasportati a Salerno dalla fregata spagnola Reina Sofia. Secondo il Riesame, però, la loro testimonianza non è valida perché anche loro rispondono di un reato, quello di immigrazione clandestina, e per questo dovevano essere ascoltati con l’assistenza di un difensore. Né le carte di credito né la consistente somma di denaro in dollari, rinvenuti indosso ai presunti scafisti, sono bastati a confermare le accuse, e lunedì sera i due sono tornati in libertà per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Restano indagati per la morte di una donna che era imbarcata su uno dei barconi, con l’accusa di averne cagionato il decesso in conseguenza dell’altro reato di traffico di migranti. Non è chiaro, però, se la vittima fosse sul loro stesso scafo. Anche per questo la Procura ha chiesto un incidente probatorio per cristallizzare davanti al gip alcune testimonianze. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA