Il caso

Scafati, tolto all’usuraio l’alloggio comunale 

Antonio Davide viveva con la sua famiglia nell’appartamento di via Martiri d’Ungheria

SCAFATI - L’alloggio del boss era diventato il quartier generale del capo del gruppo di usurai che imperava a Scafati. E così è stato sequestrato dopo l’arresto di Antonio Davide, alias “Tonino u’ messican”, l’appartamento comunale dove il 49enne risiedeva con la famiglia. Un’abitazione già conosciuta dalle forze dell’ordine, visto che era stata la residenza di Luigi Ridosso, capo dell’omonimo clan guidato insieme ad Alfonso Loreto. Il sequestro dei vigili urbani è scattato per una pura coincidenza amministrativa dopo l’arresto di Davide, ma già da tempo, grazie anche a una segnalazione anonima, era finito nel mirino della Commissione straordinaria che aveva dato l’ok allo sgombero dei locali di via Martiri d’Ungheria. Dopo la bonifica degli ambienti, partirà l’iter per il nuovo affidamento dell’appartamento di proprietà del Comune. Davide, almeno apparentemente, non è mai stato ritenuto vicino ai vecchi boss, finiti in carcere nel settembre del 2015, ma tra i gruppi continuava ad esserci massimo rispetto.
Domenico Gramazio
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