IL FATTO

Scafati, stop agli sgomberi: vincono gli abusivi

Manca la forza pubblica e il Comune blocca le attività dopo le minacce subite dalla dirigente Anna Sorrentino

SCAFATI - Sulle ordinanze di sgombero per le palazzine popolari a Scafati hanno vinto, almeno per ora, gli irregolari. Dopo le minacce alla dirigente comunale Anna Sorrentino lo scorso 28 gennaio, infatti, le pratiche si sono bloccate in attesa dell’arrivo della forza pubblica. Troppo pochi gli agenti di polizia municipale da impiegare nella specifica attività e, quindi, tutto congelato in attesa che la fase operativa possa essere ripresa in totale sicurezza. Per il momento nessun dirigente del Comune scafatese è stato minacciato, ma nonostante questo il clima resta teso perché la Sorrentino sta continuando a produrre gli atti per poter permettere all’Ente di rientrare in possesso degli appartamenti occupati abusivamente negli ultimi anni. La situazione, dunque, ritorna al punto di partenza.

I dirigenti comunali, dopo aver certificato gli occupanti irregolari per morosità negli alloggi dell’Ente, adesso non possono fare altro che attendere uno sblocco della questione sul fronte della forza pubblica oltre che capire lo sviluppo della faccenda sul lato delle politiche sociali. Un periodo di stasi, che dopo i due anni di rimpalli burocratici, rischia di dilatarsi ulteriormente viste le ultime evoluzioni con le minacce dei primi sgomberati. Era il gennaio del 2017 quando le circa dieci ordinanze sono state emesse dal Comune, senza però mai diventare esecutive. Da allora, infatti, si attendeva che la situazione si smuovesse sul fronte della forza pubblica. Ma proprio qui il tutto si era arenato a causa del poco personale tra polizia municipale, carabinieri e Guardia di Finanza su cui contare per fronteggiare le operazioni di sgombero. Inoltre, aspetto non secondario, a pesare sono stati i conti del Comune. La legge infatti prevede che a ogni famiglia sgomberata venga data una sistemazione idonea per continuare ad avere un tetto sotto la propria testa.

Una sistemazione che diventa ancor più obbligatoria quando nei nuclei sono presenti figli minori o disabili. E facendo una panoramica dei costi, al Comune di Scafati non sarebbero bastati circa 200 euro al giorno per venire incontro alle esigenze di ogni singola famiglia. Cifre da capogiro se si pensa le ristrettezze economiche in cui naviga l'Ente, con il settore delle politiche sociali vittima di tagli in questi anni per la situazione di pre-dissesto che ha attanagliato l'amministrazione comunale. Nelle scorse settimane c’era stata la svolta, con l’amministrazione comunale guidata da Cristoforo Salvati che aveva iniziato le prime attività nell’area di Mariconda. Ma le minacce alla dirigente Sorrentino, connesse alla mancanza di vigilanza negli uffici municipali - in modo particolare quelli periferici come l’ex Manifattura tabacchi di via Armando Diaz - e a un organico carente della polizia municipale guidata dal comandante Giovanni Forgione , hanno determinato un nuovo blocco. Dopo l’intimidazione alla dottoressa Sorrentino, proprio quest’ultima ha chiesto al capo della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, Antonio Centore , di mettere a disposizione la forza pubblica necessaria affinché si possano liberare gli alloggi occupati in modo irregolare.

(d.g.)