Scafati, smantellata officina abusiva
In via Lo Porto scooter, auto e documenti rubati. Denunciate due coppie di bulgari
SCAFATI. Smantellata l’officina abusiva con auto, scooter e documenti rubati gestita da due coppie di bulgari a Scafati. L’operazione congiunta degli agenti scafatesi di polizia municipale e personale della polizia giudiziaria di Nocera Inferiore ha portato alla scoperta di quello che era diventato un vero e proprio deposito in uso alla criminalità organizzata della zona.
L’indagine, partita da un normale controllo del territorio per stanare chi sversa rifiuti in modo irregolare sul territorio, ha portato i poliziotti, coordinati dal maggiore Giovanni Forgione, a scoprire ben altro. Tutto si trovava in via Lo Porto, dove la struttura di traversa Cardinale era stata fittata agli stranieri da un 32enne del posto, V.R. le sue iniziali, che agli inquirenti ha detto di non essere a conoscenza degli affari illeciti dei bulgari e la cui posizione è al vaglio della Procura nocerina.
Il blitz, nello specifico, ha portato al sequestro di otto auto, tre motoveicoli, due carrelli trasporta veicoli, numerose targhe di nazionalità italiana e bulgara, patenti e certificati di circolazione falsificati. Tutto era gestito da 4 cittadini di origine bulgara tutti denunciati: si tratta di due donne, una 47enne e una 20enne, e due uomini, un 21enne e un 47enne. Già noti alle forze dell’ordine, devono rispondere, in concorso, dei reati di ricettazione, falso e illecita attività di gestione di rifiuti speciali pericolosi.
Le indagini hanno permesso di scoprire che i veicoli trovati erano stati rubati e alcune targhe bulgare apposte su alcuni veicoli erano in realtà riconducibili a mezzi diversi della stessa nazionalità. L’immobile, infatti, fungeva da autofficina clandestina, molto probabilmente punto di riferimento per le rapine e furti messi a segni tra Scafati, l’hinterland vesuviano e buona parte dell’Agro nocerino. Su questo ora si concentrerà la seconda fase dell’inchiesta.
«È fondamentale restituire fiducia ai cittadini di Scafati - ha commentato il prefetto Giorgio Manari, capo della commissione straordinaria del Comune - La legalità passa anche da queste azioni».
Domenico Gramazio
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
L’indagine, partita da un normale controllo del territorio per stanare chi sversa rifiuti in modo irregolare sul territorio, ha portato i poliziotti, coordinati dal maggiore Giovanni Forgione, a scoprire ben altro. Tutto si trovava in via Lo Porto, dove la struttura di traversa Cardinale era stata fittata agli stranieri da un 32enne del posto, V.R. le sue iniziali, che agli inquirenti ha detto di non essere a conoscenza degli affari illeciti dei bulgari e la cui posizione è al vaglio della Procura nocerina.
Il blitz, nello specifico, ha portato al sequestro di otto auto, tre motoveicoli, due carrelli trasporta veicoli, numerose targhe di nazionalità italiana e bulgara, patenti e certificati di circolazione falsificati. Tutto era gestito da 4 cittadini di origine bulgara tutti denunciati: si tratta di due donne, una 47enne e una 20enne, e due uomini, un 21enne e un 47enne. Già noti alle forze dell’ordine, devono rispondere, in concorso, dei reati di ricettazione, falso e illecita attività di gestione di rifiuti speciali pericolosi.
Le indagini hanno permesso di scoprire che i veicoli trovati erano stati rubati e alcune targhe bulgare apposte su alcuni veicoli erano in realtà riconducibili a mezzi diversi della stessa nazionalità. L’immobile, infatti, fungeva da autofficina clandestina, molto probabilmente punto di riferimento per le rapine e furti messi a segni tra Scafati, l’hinterland vesuviano e buona parte dell’Agro nocerino. Su questo ora si concentrerà la seconda fase dell’inchiesta.
«È fondamentale restituire fiducia ai cittadini di Scafati - ha commentato il prefetto Giorgio Manari, capo della commissione straordinaria del Comune - La legalità passa anche da queste azioni».
Domenico Gramazio
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