LA STORIA

Scafati, lo "specchietto" dei boss: «Tre omicidi a 17 anni»

L’ex “pentito” davanti ai giudici dei Minori: il pm ha chiesto 10 anni e 8 mesi

SCAFATI - Partecipò a tre omicidi nella zona di via Passanti, a cavallo tra Scafati e Boscoreale, quando ancora non era maggiorenne. Il pubblico ministero chiede la condanna a 10 anni e otto mesi di reclusione per il 50enne Francesco Casillo. Tre assassini, quelli di Francesco Nasti, Giuseppe Avino e Angelo Gragnaniello, commessi a poca distanza di tempo e di spazio l’uno dall’altro, con quello di Gragnaniello messo a segno a Scafati. I fatti risalgono al marzo del 1991: di queste vicende parlò già nel 2011 il collaboratore di giustizia Casillo, ma nessuno diede seguito alle sue rivelazioni, tranne in un caso, senza valutare a pieno le dichiarazioni del “pentito”, tant’è che il relativo processo finì con l'assoluzione degli imputati. Ora il 50enne che all’epoca aveva poco meno di 18 anni, ha rinunciato alla prescrizione ed è in corso il processo davanti al tribunale per i minorenni di Salerno, dove la procura e l’avvocato Andrea Gadda, difensore dell’imputato, si stanno confrontando per poi arrivare alla sentenza.

 

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