Scafati, intimidazione al presidente Cesarano Indagano i carabinieri

SCAFATI. Nessun ripescaggio per la Scafatese 1922, la squadra che l’anno scorso militava in Eccellenza, e scatta la ritorsione dei tifosi contro il presidente Vincenzo Cesarano. È questa la pista...

SCAFATI. Nessun ripescaggio per la Scafatese 1922, la squadra che l’anno scorso militava in Eccellenza, e scatta la ritorsione dei tifosi contro il presidente Vincenzo Cesarano. È questa la pista seguita dai carabinieri del Reparto territoriale in merito al “botto” fatto esplodere nei pressi dell’abitazione del presidente nella notte tra venerdì e sabato.

La celebre frase “Forza Scafatese” gridata dal prinicipe De Curtis nel celeberrimo film Totò al giro d’Italia del 1948 almeno per quest’anno non potrà essere pronunciata. Venerdì sera, il verdetto della Lega nazionale dilettanti che ha escluso la squadra di Scafati dal campionato per mancanza dei requisiti, in particolare per il mancato versamento degli stipendi ai calciatori. Esclusa dal campionato anche l’altra squadra la Us Scafatese del presidente Andrea Vaiano e sfumata l’operazione di fusione tra le due squadre, è cresciuto in città il dissenso dei tifosi. Secondo gli inquirenti, è proprio la vicenda calcistica il movente del gesto intimidatorio nei confronti di Cesarano. Il petardo lanciato da un mezzo in corsa davanti casa del patron non ha provocato danni, solo un grande spavento.

L’esplosione è avvenuta poche ore dopo l’annuncio che la squadra di Scafati sarebbe scomparsa dal campionato 2016-2017. Un epilogo triste per i tifosi che speravano almeno in un ripescaggio se il patron avesse fornito alla Lega le credenziali economiche sufficienti per l’iscrizione.(r.f.)

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