Scafati, il sindaco non si dimette ma azzera la giunta

Aliberti ridistribuisce le deleghe e va alla conta in Consiglio «Governare fino alla fine è un dovere». Stoccate a Salvati

SCAFATI. Aliberti non si dimette e azzera la giunta. La decisione annunciata alla fine di una riunione con gli assessori Giacinto Grandito, Giancarlo Fele e Raffaele Di Rosa. Mattinata concitata a Palazzo Meyer. In una conferenza stampa tenutasi dopo l’occupazione forzata della stanza del sindaco il primo cittadino ha comunicato di azzerare la giunta.

La redistribuzione è stata resa necessaria dopo che gli assessori Sabato Cozzolino e Guglielmo D’Aniello - in seguito agli avvisi di garanzia per falso ideologico sulle delibere corrette - hanno protocollato le loro dimissioni, lasciando le deleghe all’ufficio legale, sanità e ambiente. La giunta rimodulata sarà resa nota nel corso del Consiglio di domani. «L’azzeramento della giunta nasce da due motivi - ha dichiarato Aliberti -: sia per ridistribuire le deleghe che come atto di chiarezza interno rispetto a possibili fibrillazioni in maggioranza, per capire chi vuole condividere con me la conclusione del mandato. La giunta resterà invariata nel numero. Il mio non è però un atto di sfiducia nei confronti degli assessori, neanche di quelli che si sono dimessi. Hanno tutti condiviso con me il percorso di questi anni e i successi conseguiti al governo della città».

Sulle dimissioni il no perentorio: «Arriveremo alla fine del mandato, abbiamo il dovere morale di farlo. Da parte mia non ci sarà alcun passo indietro. Ho più volte chiesto un atto di sfiducia politico da parte di almeno quattro consiglieri comunali eletti nelle mie liste, ma non è arrivato». Sui dirigenti indagati Camera, Fienga, Aiello, Di Somma - per i quali il vicesindaco Cristoforo Salvati ha lanciato un appello al trasferimento ad altro incarico - Aliberti ha chiarito di aver ricevuto la loro richiesta protocollata di ridimensionamento di ruolo. Per i quattro dirigenti si è deciso che non cureranno più procedimenti di gara e selezione del personale. Le commissioni di gara, comprese le gare d’appalto dell’Acse, saranno caricate sulla struttura con a capo la dottoressa Sorrentino. «Ribadisco la mia fiducia nei dirigenti coinvolti nelle vicende giudiziarie. Sono stati loro a chiedere a me, per maggiore serenità, qualche modifica per motivi di opportunità visti i procedimenti penali in itinere».

Sulla Di Saia: «Abbiamo eliminato la direzione generale per motivi economici e di opportunità. Ma lei è inamovibile». Piena fiducia di Aliberti nei confronti della magistratura. «Ho chiarito la mia posizione con i magistrati e ritengo di doverlo fare solo con loro - dichiara con una stoccata a Salvati -. C’è una strumentalizzazione politica da parte dell’opposizione». Sulla sua ricandidatura: «Il mio auspicio è che siano garantite le nostre radici con una solida coalizione di centrodestra e che si riesca ad ampliarla. Ma non voglio a tutti i costi essere io il candidato».

Da Salvati arriva l’apprezzamento per la decisione dei dirigenti che «hanno compreso il messaggio teso a dimostrare la loro buona fede e ad agevolare il lavoro della magistratura».

Maria Rosaria Vitiello

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