LA SENTENZA

Scafati, effusioni con il suo giocatore: due anni al coach di basket

Il maestro di pallacanestro era accusato di molestie

SCAFATI - Due anni di pena, riconoscimento della lieve entità dei fatti contestati e piano terapeutico: questo l’esito del processo d’appello per il 26enne maestro scafatese di basket accusato di molestie sessuali nei confronti di un giovanissimo allievo, con un sensibile sconto dopo la condanna in primo grado a sei anni e sei mesi di carcere. In primo grado i giudici del Tribunale di Nocera Inferiore avevano inflitto la pena accogliendo in pieno le richieste presentate dall’accusa, con l’istruttore di pallacanestro riconosciuto colpevole di violenza sessuale commessa nei confronti di un ragazzino 11enne, suo allievo. Il dibattimento aveva ricostruito pezzo per pezzo il rapporto tra insegnante e allievo, divenuto “eccessivo e morboso”, fino alle molestie.

Nel corso del dibattimento erano stati acquisiti agli atti i messaggi scambiati via cellulare, “oltre seicento in circa 5 mesi”, con numerose conversazioni notturne. I fatti in gran parte erano accaduti in una palestra ad Angri, luogo dove si sviluppò il rapporto contestato. Nel corso del dibattimento in aula fu sentito a testimoniare anche un amico dello zio della vittima, il quale riferì di aver visto effusioni durante una serata in pizzeria, dov’erano insieme il maestro e l’allievo 11enne. Secondo i giudici della Corte d’Appello il 26enne coach può beneficiare di un sensibile sconto sulla pena, in ragione del riconoscimento della lieve entità degli episodi contestati e della sottoposizione ad un programma di cura e recupero. L’imputato difeso di fiducia dagli avvocati Giovanni Palumbo e Giovanni Annunziata è stato dunque riconosciuto colpevole.

Alfonso T. Guerritore