VIOLENZA CHOC

Scafati, docente pestato davanti scuola: s’indaga

Botte e minacce al prof Bartiromo: aveva fermato il traffico per permettere all’alunno disabile di raggiungere l’auto del padre

SCAFATI - Caos all’uscita degli alunni dell’Istituto comprensivo Tommaso Anardi di Scafati, minacce e offese verso il padre e il professore di riferimento di un alunno disabile. Una storia di violenza, clamorosa per la sua dinamica e ora al vaglio dei carabinieri, ha scioccato la comunità scafatese.

Il fatto risale a venerdì scorso, quando in orario di uscita, intorno alle 13, un genitore di un figlio con disabilità gravi si accingeva ad uscire dal cortile dell’Anardi per dirigersi a casa. Durante la manovra di uscita però la vettura è stata costretta a fermarsi per la presenza di una Fiat 500 scura, in transito su via Pietro Melchiade, per una banale questione di precedenza. L’uomo all’interno però della vettura, un 35enne di origine africana, ha inveito contro il genitore del ragazzo disabile. Un brutto gesto, che ha visto intervenire il professore Giuseppe Bartiromo , docente che cura il percorso scolastico dello studente in sedia a rotelle e anche lui prossimo all’uscita con la sua vettura. Compresa la situazione di tensione, il professore ha invitato l’autista dell’utiliaria scura ad andarsene e comprendendo le difficoltà di parte. Una storia conclusasi in una bolla di sapone si potrebbe pensare, se non fosse per quello che è accaduto dopo.

Nel giro di pochi secondi, infatti, il professore e il genitore vengono raggiunti da un altro individuo, più giovane, ha aggredito il docente. «Stavo tornando in auto quando sono stato aggredito da un ragazzo di colore più giovane in maniera decisamente violenta. Pugni senza nessun motivo apparente, visto che non era stato mai visto fino a quel momento - ha detto Bartiromo - . Siamo stati minacciati in qualunque maniera: “vi faccio vedere chi sono i camorristi, vi sparo, vi ammazzo, vi accoltello”. Queste sono alcune delle cose che ci ha detto».

Al momento, anche vista l’uscita scolastica, lo spazio antistante dell’Anardi era anche vigilato da alcune unità della polizia locale, impegnata nella gestione del traffico. «Gli agenti hanno individuato la persona violenta, ma nonostante ciò lui ha continuato ad offendere, minacciare e a picchiare sia al sottoscritto che al padre del ragazzo disabile».

La storia si è conclusa definitivamente con un’ultima promessa di morte e la fuga dell’individuo. La situazione è stata prontamente denunciata ai carabinieri della tenenza dei carabinieri di via Oberdan che sono sulle tracce del violento. Rimane, ovviamente, tanto amaro in bocca per una vicenda straziante, soprattutto perché in pieno giorno nei confronti di un’istituzione, la scuola, ormai sempre più abbandonata. «Sono qui dal 2007 e in questi anni non ho mai vissuto un episodio del genere o sentito un qualcosa di simile ha concluso il docente Bartiromo - . La solidarietà mi è stata mostrata da quasi tutti, quello che mi dispiace è che però si potrebbe fare di più. Non solo il docente colpito o il papà dovrebbero fare denuncia, ma anche tutta l’istituzione scolastica. Uno si aspetta di esser tutelato ». La dirigenza scolastica dell’Anardi, intanto, ha voluto esprimere la totale solidarietà e vicinanza nei confronti del professore e del padre dell’alunno colpiti ripetutamente.

Alfonso Romano