Scafati, bomba carta contro l’abitazione di un consigliere

Un petardo esplode sulla finestra di Mario Ametrano «Ho perso la tranquillità, si è rischiata una tragedia»

SCAFATI. Un boato improvviso, nella notte tra venerdì e ieri, poco dopo le 2, ha scosso il silenzio e la tranquillità di via Poggiomarino a Scafati: un grosso petardo realizzato con carta pressata è stato lanciato da ignoti a bordo di un’auto contro la palazzina al civico 169 dove, in uno degli appartamenti, abitano anche il consigliere comunale di Scafati, Mario Ametrano, delegato ai servizi cimiteriali, e la sua famiglia.

Vetri divelti e tanta paura. I carabinieri seguono al momento più piste ma naturalmente l’ipotesi apparentemente più forte, peraltro accreditata dallo stesso Ametrano, è quella dell’attentato intimidatorio. «Se fossi stato ancora sul divano a guardare la televisione - ha infatti raccontato il consigliere comunale - le schegge causate dall’esplosione avrebbero potuto colpirmi come proiettili».

Poco dopo le 2 dell’altra notte, un’auto si è avvicinata al civico 169, stabile che accoglie più appartamenti le cui porte finestre affacciano sul ballatoio comune; quando la vettura si è fermata, dall’interno è stato lanciato il grosso petardo dirigendolo proprio verso l’infisso di casa Ametrano. La bomba carta ha colpito la porta finestra da cui si accede all'appartamento del consigliere ed è esplosa. La pressione esercitata dallo scoppio ha fatto infrangere i vetri e la struttura di metallo degli infissi e della zanzariera. Schegge e frammenti si sono sparsi dappertutto. Il soggiorno ne è stato riempito, così come la cucina.

Ametrano, che, data l'ora, era in camera da letto a dormire con sua moglie, sentito il boato, è corso verso la cucina convinto che si trattasse di uno scoppio avvenuto all'esterno, ma poi ha capito. «É stato un fulmine a ciel sereno. Non me lo sarei mai aspettato e non me ne spiego il perché - si è sfogato senza trattenere le emozioni - nessuna avvisaglia o screzio. Il bando per il cimitero fra poco si chiude e stiamo preparando l'inaugurazione della nuova chiesa per la commemorazione dei defunti. Da stanotte ho perso la tranquillità per me e la mia famiglia».

Ametrano ha anche raccontato della paura per suo figlio: «Stava rientrando proprio all'ora dell'esplosione. Si è trovato a 50 metri dal boato e dal fumo. In questa zona non ci sono nemmeno le telecamere».

Una pattuglia dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, agli ordini del tenente colonnello Gianfilippo Simoniello, coadiuvata dalla squadra di investigazioni scientifiche, si è subito recata sul posto. Immediata è giunta ad Ametrano la solidarietà del sindaco Pasquale Aliberti che, nell'esprimere “piena fiducia nelle forze dell'ordine e nella magistratura”, ha dichiarato: «Se l'episodio fosse legato all'attività amministrativa, non ci intimidisce affatto».

Maria Rosaria Vitiello

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