LA STORIA

Scafati, baci rubati in strada? Finisce a processo

Ad aprile si apre il dibattimento per la tentata violenza sessuale in via Cavallaro

SCAFATI - Tentò di violentare una ragazza di Scafati, sarà processato al tribunale di Nocera Inferiore. Imputazione coatta per un 32enne di Caserta. La presunta vittima si è costituita parte civile ed ha avanzato richiesta di risarcimento di 20 mila euro. Nei mesi scorsi il giudice dell’indagine preliminare, Gustavo Denise , aveva respinto la proposta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica nocerina. Si va in aula il prossimo 15 aprile. Era il pomeriggio del 2 luglio 2018, quando, in pieno giorno la ragazza, che oggi ha 24 anni, stava camminando in via Luigi Cavallaro. Il presunto violentatore era a bordo di un furgone. Si avvicinò alla giovane con il pretesto di chiederle un’indicazione stradale, dicendo di non essere del posto.

Pochi metri dopo la presunta vittima se lo ritrova davanti. Questa volta è anche lui a piedi e si dirige diretto verso di lei. Stando al racconto della ragazza, il casertano «l'avrebbe bloccata in una zona non visibile ai passanti, apprezzata pesantemente e baciata ripetutamente in bocca e sull'orecchio. Nonostante i chiari rifiuti opposti, avrebbe cominciato a palpeggiarla». Quella che è stata un’aggressione a sfondo sessuale, prese alla sprovvista la 24enne, colta di sorpresa dall’irruenza dell’uomo. La ragazza riuscì a divincolarsi e scappare. Una volta giunta a casa con il fiatone, raccontò la disavventura ai propri familiari. La presunta vittima fu accompagnata al Pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore per i controlli del caso.

Il giorno seguente, sempre accompagnata dai parenti, si presentò in caserma per sporgere querela contro ignoti. Alla denuncia allegò anche la certificazione medica. La 24enne fornì agli inquirenti dettagli e particolari del violentatore: dall’altezza dell’uomo agli occhi, alla capigliatura, alla carnagione. Agli investigatori riferì anche dei vestiti indossati nonché del mezzo di trasporto usato, il furgone. La ragazza riconobbe la presunta vittima anche attraverso la comparazione fotografica. Riconobbe il suo volto in mezzo a molte altre immagini che gli furono sottoposte in visione.

Nonostante la sua certosina ricostruzione di quell’incontro indesiderato e dei baci rubati dal 32enne, che le chiese anche di masturbarlo, c’era stata un'iniziale richiesta di archiviazione che faceva supporre una volontà della presunta vittima che, invece, a ribadito di non aver respinto quell’approccio violento. La giovane scafatese si è costituita parte civile ed è assistita dall’avvocato Roberto Acanfora . L’esatta dinamica dell’aggressione e i fatti avvenuti quel pomeriggio afoso di due anni fa a Scafati saranno affrontati nel corso del dibattimento, quando la Procura della Repubblica dovrà sostenere l’accusa. I baci furono rubati e tutto il resto estorto, seconda l’accusa. Si vedrà al dibattimento.

Biagio Adinolfi