Francesco Raiola

il caso

Scafati, arrestato: «Per aver acquistato mozzarelle»

I quattro anni di calvario del militare scafatese Raiola, poi assolto, al centro di un’interrogazione parlamentare

SCAFATI. Prima in carcere, poi ai domiciliari, quattro anni di processo e infine l’assoluzione da tutte le accuse. Il caso di Francesco Raiola, 34 anni di Scafati, ex militare dell’Esercito è al centro di un’interrogazione parlamentare urgente del senatore di Angri, Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir. Raiola fu arrestato il 20 settembre del 2011 per ordine del gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura guidata da Diego Marmo. Il suo è diventato un caso di malagiustizia e la vicenda accostata a quella del famoso presentatore tv Enzo Tortora, accusato proprio dall’allora pm Marmo. Raiola, arrestato per alcune intercettazioni “criptiche” ha rilasciato un’intervista al Giornale.it: «Io parlavo di mozzarelle, due chili, ma loro si erano convinti che si trattasse di una partita di stupefacenti. E quando con un collega discutevo della tv con l’ingresso Mediaset per vedere le partite, non utilizzavo un linguaggio criptato come loro pensavano, ma effettivamente di un apparecchio da comprare in un centro commerciale».

Quelle mozzarelle gli sono costate quattro giorni di isolamento, ventuno in cella a Santa Maria Capua Vetere, più cinque mesi ai domiciliari e la fine della carriera in divisa. Finito nell’operazione “Alieno”, insieme con 72 presunti spacciatori, fu arrestato con i fratelli Terrestre di Scafati e altre persone delle province di Salerno e Napoli. Nel 2015 il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore, al quale l’indagine passò per competenza territoriale, lo ha prosciolto dall’accusa di traffico di sostanze stupefacenti. Ma era purtroppo già tardi per la sua vita.

Il senatore di Area Popolare, Esposito, ha presentato un’interrogazione con carattere di urgenza indirizzata al presidente del consiglio, Matteo Renzi, e ai ministri di giustizia e difesa sulla vicenda di Raiola, «un trentaquattrenne militare che a causa di un’inchiesta della procura di Torre Annunziata ha perduto per decaduti diritti morali il suo posto nell’Esercito italiano. Francesco Raiola – dice Esposito – aveva all'attivo tre missioni, due in Kosovo e una in Afghanistan, era un militare modello e soprattutto con la fedina penale immacolata. A causa dello stress accumulato, a Raiola, che è sposato e ha due figli, è stato anche diagnosticato un melanoma maligno».

Poi il senatore Esposito ha concluso: «L’indennizzo al signor Raiola disposto dal Tribunale di Nocera Inferiore per l’errore giudiziario commesso a suo carico, e pari a 41.000 euro, non può rappresentare in alcun modo un equo ristoro per i richiamati danni morali, fisici e professionali che ha subìto in questi anni».

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