Il caso

Scafati: ai domiciliari in un’abitazione occupata abusivamente da anni

Un pregiudicato ha addirittura due alloggi in centro, non paga il canone e nessuno lo caccia. Sulla vicenda l’Antimafia apre un’inchiesta. Il caso all’esame anche della commissione di accesso

SCAFATI. È stato agli arresti domiciliari nell’abitazione del Comune occupata abusivamente per anni. E quando era pronta l’ordinanza di sgombero arrivò a salvarlo una delibera di giunta che bloccava tutti gli sgomberi delle case occupate sul territorio comunale. Si chiama Salvatore Squillante, meglio conosciuto come din-din, il pregiudicato che ha beneficiato del “salva abusivi” grazie alla delibera del 16 luglio dello scorso anno. L’uomo occupa due alloggi di edilizia pubblica residenziale di proprietà comunale e liberati dagli assegnatari, in via Martiri d’Ungheria, traversa Falanga. Un personaggio che le forze dell’ordine non possono non conoscere.

È stato condannato recentemente a otto anni di reclusione per cinque rapine commesse nell’arco di tre mesi da dicembre 2014 a febbraio 2015. Din-din non ha un mestiere, forse non l’ha mai avuto, ha sempre gravitato negli ambienti della microcriminalità locale e gli inquirenti lo ritengono vicino al clan Ridosso.

Il caso di Squillante è ora all’attenzione della Dia e della commissione di accesso. Ma insieme con il suo nome tra i beneficiari vi sono anche altri noti pregiudicati. Cinque gli appartamenti liberati dagli assegnatari e occupati abusivamente nel corso degli ultimi anni, ma Squillante – per stare più comodo – ne ha presi due contigui, in traversa Falanga, al centro della città, appartamenti serviti da servizi e trasporti. Il caso è più che eclatante. L’amministrazione aveva avviato tra il 2014 e il 2015 una serie di sfratti. Tre furono eseguiti, tra mille difficoltà, ma alla fine gli appartamenti furono liberati.

Anche quello di Squillante era pronto per essere acquisito. Ordinanza firmata, iter avviato con l’ausilio del comando dei vigili urbani, un’ambulanza di soccorso, vigili del fuoco e carabinieri. Quando la macchina amministrativa era pronta a procedere ci sono stati i primi rallentamenti.

Poi l’ordine politico della giunta: sgomberi sospesi in attesa della graduatoria regionale per l’assegnazione. Ma Squillante pare non abbia nessun diritto legittimo di assegnazione, almeno non risulta al momento sia erede di assegnatari precedenti. Il nome di Squillante e degli altri abusivi non figura nella delibera del luglio 2015, nella quale si fa riferimento generico agli sgomberi. Né l’elenco degli occupanti abusivi è stato reso noto nonostante le interrogazioni consiliari fatte in questi ultimi mesi. Il sindaco Pasquale Aliberti, con l’avallo della segretaria comunale, Immacolata Di Saia che ha apposto il parere di legittimità ha solo salvato coloro che occupano senza titolo appartamenti di proprietà comunale e al contempo ha bloccato le richieste di pagamento per coloro che abitano nelle case pubbliche e non pagano il canone.