Scacco ai nazisti del web Nei guai studente 30enne

Anche un giovane di Baronissi tra i trentacinque incastrati dalla polizia postale Sul loro capo pesa l’accusa di aver diffuso in rete idee fondate sull’odio razziale

BARONISSI. Usando alcuni espedienti informatici - nonostante il forum su cui si “incontravano” fosse stato oscurato in seguito all’arresto dei loro moderatori nel novembre scorso - hanno continuato a caricare video, vignette e post dal contenuto antisemita, xenofobo e anche omofobo, sicuri che non sarebbero stati mai scoperti. Così non è stato. I cosiddetti “anonimizzatori” di cui si servivano le cellule di “Stormfront” non sono bastati a depistare gli agenti della polizia postale che ieri mattina, con il supporto della Digos, le hanno stanate trovandone una anche in provincia di Salerno, a Baronissi per la precisione. Le indagini hanno portato la Procura della Repubblica di Roma a delegare l’esecuzione di trentacinque provvedimenti di perquisizione nei confronti di altrettante persone residenti in varie province italiane. A Baronissi è finito nel mirino della Procura un giovane di nemmeno trent’anni, studente universitario di cui però non sono state rese note le generalità. La perquisizione nella sua abitazione, effettuata all’alba di ieri ha dato esiti positivi avvalorando le ipotesi accusatorie. Lui – come gli altri 34 simpatizzanti dell’estrema destra scoperti a Roma, Milano, Torino, Varese, Lecco, Mantova, Rovigo, Forlì, Potenza, Ragusa, Messina, Cosenza, Genova, L’Aquila, Teramo, Alessandria, Cremona e Sondrio – è ora accusato di aver diffuso sulla rete idee fondate sull’odio razziale ed etnico e di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziali ed etnici. La stessa accusa per la quale sono finiti in carcere, a novembre del 2012, Daniele Scarpino, promotore dell’associazione “Stormfront” e moderatore del forum ad essa collegato, Diego Masi e Luca Ciampaglia, anche loro moderatori, e Mirko Viola, utente del forum particolarmente attivo nella pubblicazione di post tematici. Le indagini della polizia hanno permesso di recuperare un video “dal contenuto evidentemente antisemita”, denominato “Il nemico occulto - un documentario sulla questione ebraica” dagli evidenti contenuti antisemiti che riproduce immagini finalizzate ad accusare gli ebrei della crisi economica mondiale, indicando alcuni di loro come titolari di ruoli apicali all’interno di banche ed altre istituzioni. Non solo odio razziale nei post pubblicati ma offese e minacce velate anche allo scrittore Roberto Saviano, al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicoli e Carla Di Veroli, già assessore alle Politiche culturali, giovanili e pari opportunità di un municipio di Roma.

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