EMERGENZA MIGRANTI

Sbarco a Salerno, accoglienza a ostacoli e sospetti su due possibili scafisti

Sature le strutture in tutta la provincia: «Con altri arrivi ci saranno dei problemi». La polizia mette sotto torchio alcune persone.

SALERNO. Trenta volte porto di speranza: era il primo luglio del 2014 quando la nave rifornitrice Etna della Marina Militare attraccò al molo Trapezio del porto commerciale di Salerno per condurre alla salvezza ben 1.044 migranti. Quell’arrivo sembrò essere isolato e straordinario. In dieci anni, invece, la città di Salerno è diventata per trenta volte porto di speranza. Ieri l’approdo della Sea Eyes 4 della omonima Ong tedesca, arrivata pochi minuti prima delle 10 al Molo Manfredi, a pochi passi dalla Stazione Marittima e dai turisti diretti alla volta della Costiera Amalfitana, con 114 persone salvate in mare al largo delle coste di Malta. Le preoccupazioni d’allora sembrano diventate bazzecole grazie all’oleatissima macchina organizzativa coordinata dalla Prefettura di Salerno con la collaborazione del Comune e di tante associazioni di volontariato. Un gruppo unico, compatto, ormai capace di organizzare uno sbarco - come accaduto nelle ultime occasioni - anche in poche ore. Ma ci sono altre questioni che, adesso, creano più di qualche grattacapo. Perché la frequenza ormai rituale degli sbarchi sta riproponendo un problema osservato negli scorsi anni, nel corso della “stagione calda” degli sbarchi: la carenza di posti per l’accoglienza. E ieri, poi, nel corso dei controlli sulle 114 persone giunte a Salerno, sono emersi i sospetti su due uomini, individuati come possibili scafisti, per cui sono in corso approfondite verifiche.
Lo sbarco di ieri, come al solito, ha visto la presenza massiccia delle forze dell’ordine. Un’attenzione particolare da parte della Questura di Salerno sulla possibile presenza di scafisti, come rivelato già al momento dell’arrivo dal questore Giancarlo Conticchio: «La nostra presenza serve per controllare se a bordo della motonave ci sono degli scafisti. Ci sono stati tre soccorsi a mare, dobbiamo capire chi erano i piloti delle tre imbarcazioni in vetroresina da cui sono state recuperate le persone», evidenzia Conticchio dopo che i primi migranti raggiungono terra. «Faremo gli opportuni accertamenti per comprendere se ci sono degli scafisti: lo sbarco è stato tranquillo, è il 30esimo in città e siamo ben strutturati. Sicuramente dietro ci sono delle organizzazioni deputate al trasbordo di queste persone. Guarderemo i filmati dei soccorsi per comprendere possibili presenze di scafisti». E le verifiche, nel pomeriggio di ieri, hanno portato a una prima, possibile, svolta: due uomini, infatti, sono stati individuati dagli agenti della Squadra Mobile guidata dal vice-questore Gianni Di Palma come possibili scafisti. Gli approfondimenti sono ancora in corso per appurare il loro possibile coinvolgimento nella traversata dei disperati.

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