Sbandieratori: «Nessun vantaggio dall’accordo con il Comune»

«L’associazione Città de la Cava non ha tratto vantaggi dall’accordo transattivo con il Comune, ma ha seguito l’iter intrapreso da tutte le associazioni cavesi per avere una propria sede». Felice...

«L’associazione Città de la Cava non ha tratto vantaggi dall’accordo transattivo con il Comune, ma ha seguito l’iter intrapreso da tutte le associazioni cavesi per avere una propria sede». Felice Abate, presidente dell’associazione di sbandieratori “Città de la Cava”, ha risposto a muso duro, e con documenti alla mano, alle accuse del consigliere Rc Michele Mazzeo che, nell’ultimo Consiglio comunale, ha presentato una mozione – adesso all’attenzione dell’Avvocatura comunale - nella quale ha biasimato l’amministrazione per aver favorito l’associazione con un accordo transattivo “ad hoc”. In particolare Abate ha ripreso le fila della vicenda, raccontando la storia del contenzioso con il Comune. All’origine vi sarebbe un accordo saltato con l’amministrazione Gravagnuolo, il cui retaggio sarebbero state 50 poltroncine che l’associazione si era impegnata a fornire per il teatro comunale. «A causa di diversi problemi abbiamo intrapreso un procedimento legale contro il Comune, poi risoltosi con l’amministrazione Galdi attraverso l’accordo – ha spiegato Abate – Questo prevedeva la cessione di 70 poltroncine, vendute all’associazione da Carmine Faiella, un socio, ad un prezzo di favore. Le sedute sono da circa 7 anni in deposito e sono ancora lì in attesa che l’ente le prenda, nonostante le nostre diverse sollecitazioni; sono state vendute, peraltro, ad un prezzo onesto, ossia a 20mila euro che era la cifra pagata all’acquisto». Abate ha, poi, aggiunto: «Per il resto abbiamo ricevuto in comodato d’uso dal Comune, come sede, un locale di 80 metri quadrati che si trova nello stabile dell’ex Eca. Possiamo utilizzare quello spazio per sei anni, prorogabili per altri sei. In cambio dobbiamo effettuare dei lavori che ammontano a 55mila euro».

Ha, poi, chiosato: «Abbiamo rispettato tutti i passaggi stabiliti dalla legge e per questo siamo sicuri di essere nel giusto e non temiamo nulla. Contro le mendaci affermazioni di Mazzeo, però, agiremo per vie legali perché l’associazione ha un’onorabilità da difendere»