Sbandieratori, il nuovo Ente divide 

“Cavensi” e “Città de la Cava” restano fuori: «Obiettivi e decisioni non condivisi»

La costituzione dell'Ente sbandieratori Città di Cava de’ Tirreni ha già provocato polemiche e distinguo. Infatti, nel neonato organismo presentato ufficialmente al Comune nei giorni scorsi, mancano, per diversi motivi, i due gruppi storici di sbandieratori: i “Cavensi” ed i “Città della Cava”. L’Ente costituito, di cui è presidente Geltrude Barba, è l’unione di tre gruppi di sbandieratori e musici: Torri Metelliane, Città Regia e Borgo San Nicolò, guidati - rispettivamente - da Dino Di Marino, Antonella Palumbo e Francesco De Martino.
I Giovani sbandieratori dell’Università della Cava – Scuola di bandiera “Luigi Santoriello”, parte integrante dell'Ente culturale sbandieratori cavensi, hanno spiegato in una nota il perché della loro non adesione. «Dopo circa un anno di incontri al Palazzo di Città per la costituzione, sotto l’egida dell’amministrazione comunale, di una nuova associazione - ha dichiarato il presidente Antonio Milito - nell’ultima riunione dello scorso 29 gennaio, mi è stata consegnata l’ennesima bozza di Atto costitutivo e Statuto, dove si evince che il sodalizio che rappresento non è fra i soci promotori ed avrebbe aderito ad una realtà di associazioni precostituita ed “operante di fatto sin dal 1° ottobre 2014”. Nessuna adesione, dunque, ma restiamo disponibili a collaborare per progetti concreti».
Posizione di totale chiusura, invece, quella assunta da Felice Abate, presidente degli sbandieratori “Città de La Cava”,che in una recente intervista televisiva ha detto: «Sono stato invitato al tavolo per la costituzione di questo ente dall’allora assessore Polichetti e dal consigliere Del Vecchio e già in quell’occasione ho chiarito che non ne condividevamo le finalità, ossia partecipare a tornei, gare e quant’altro. Noi abbiamo altri obiettivi, ovvero la valorizzazione della Rievocazione storica , cosa che già fa egregiamente l’Associazione trombonieri, sbandieratori e cavalieri».
La presidente del neonato Ente Gertrude Barba va avanti per la sua strada ed in merito alle “assenze eccellenti “,tiene a precisare: «Questo nuovo Ente è, prima di tutto, un laboratorio culturale. Il mio rammarico è di non esser riuscita a raggruppare tutte le realtà esistenti sul territorio, ma spero che un domani saremo tutti insieme c in un unico progetto culturale per la città, e non solo».
Antonio Di Giovanni
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