Sarno, troppi pasticci sulle bollette della tarsu

Numerose proteste per i risultati sbagliati sui calcoli relativi alle abitazioni I problemi in parte legati all’interpretazione delle planimetrie catastali

SARNO. Sugli avvisi bonari della tarsu non tornano i conti. Sono già tanti i contribuenti che, ricevuta la richiesta di pagamento, si ritrovano metri quadrati attribuiti in più rispetto a quelli reali.

A seguito del deposito dei dati catastali dei fabbricati, il Comune ha aggiornato la sua banca, ma, talvolta, è andato anche oltre.

L'esempio di un cittadino che con una casa misurata di 86 metri quadri, se ne è ritrovati sulla bolletta circa 120. L’interpretazione delle planimetrie catastali potrebbe essere alla base dell’inconveniente perché potrebbe essere possibile che l’ente ha ricalcolato anche superfici non utili. Adesso, i soggetti interessati presenteranno istanza in autotutela per invitare il Comune alle giuste misurazioni attraverso propri tecnici.

Con una tariffa per uso abitativo di 3,27 euro a mq, trenta mq in più rappresentano un aggravio di circa cento euro rispetto al corrispettivo dovuto. Il disagio si sta verificando quest’anno per la prima volta ed è dovuto proprio al lavoro di aggiornamento fatto dagli uffici che, in pratica, hanno rideterminato d’ufficio le superfici ai fini tarsu, facendo riferimento ai dati ufficiali dell’Agenzia del Territorio.

Un lavoro che si attendeva da tempo e che sarà corretto con l’ausilio degli stessi contribuenti. L’invito, quindi, è a verificare la correttezza delle superfici attribuite dietro gli avvisi.

Questa attività, però, apre un altro interrogativo, non trascurabile rispetto all’operato della Soget di questi giorni. Se il Comune, attraverso i propri uffici, ha provveduto a rivedere la base imponibile di tutti i contribuenti censiti, perché gli operatori della società di riscossione girano per rimisurare le abitazioni?

Per altro, sulle misurazioni della Soget, continuano ad arrivare segnalazioni sul sistema dell’attribuzione ad utenti assenti di un verbale con una superficie presunta che cozza con i dati reali.

L’errore, almeno nei casi evidenziati, è sempre per eccesso e mai per difetto. Nei giorni scorsi, in virtù di una serie di segnalazioni, il sindaco Amilcare Mancusi aveva inviato una nota alla Soget nella quale invitava il personale ad essere più collaborativo nei confronti dei contribuenti, essendo sopraggiunte critiche anche al Comune.

Intanto si apre un’altra questione. La Tarsu arriva attraverso una richiesta bonaria.

La lettera recapitata contiene la specifica del calcolo con la tipologia dell’utenza, la superficie e la tariffa al mq. Sicuramente, non è una notizia gradita ai migliaia di contribuenti che vedono un costo esorbitante, soprattutto per le categorie commerciali. Il rate dettate dal Comune si allacciano con la scadenza delle rate del 2011 e, in qualche caso, si sovrappone. La cosa che balza agli occhi è che, contrariamente agli anni precedenti, da quando è cominciata la riscossione spontanea prima della trasmissione del ruolo all’esattore, le missive vengono recapitate con raccomandata.

Fino al 2011, la comunicazione bonaria è stata inviata con posta semplice. Non è sfuggito che il costo postale di recapito potrebbe essere lievitato.

Gaetano Ferrentino

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