LA DECISIONE

Sarno, sfrattata la madre della ragazzina stuprata dal branco 

Agovino: «La sinistra solidale le ha abbandonate». Aliberti: «Sono state aiutate anche economicamente»

SARNO. Stuprata dal branco, adesso rischia anche lo sfratto di casa. È la triste storia della diciassettenne che appena un anno fa è stata violentata da un gruppo di coetanei in un garage di San Valentino Torio. L’amministrazione comunale si disse subito disponibile a sostenere la famiglia, al fine di salvaguardare la minore. Ma adesso sembra che la ragazza e la madre siano rimaste sole e rischino anche di perdere l’abitazione.
Questa possibilità ha scatenato le polemiche in città. È subito intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Agovino: «La sinistra solidale non c’è più - ha accusato - abbiamo un’amministrazione che sbandiera ai quattro venti un aiuto per pagare i canoni di locazione, salvo poi ritrarsi e costringere la signora allo sfratto. Una vicenda che è il simbolo del nulla dell’attuale centrosinistra sarnese, che nemmeno in vicende così delicate mostra senso della realtà. Forza Italia si chiede quale fiducia possa riporsi in una maggioranza che dovrebbe guidare il paese e che ha come obiettivo un programma farlocco a cui non segue mai un fatto reale. Al di là delle appartenenze politiche, non si può prendere in giro una persona, la madre della minore, appunto, che vive un dramma di violenza e degrado e che nulla aveva chiesto ai nostri attuali governanti. Ma al danno si è aggiunta la beffa di un primo cittadino che immemore dell’impegno preso, ha totalmente abbandonato la signora. Non è questa l’amministrazione che vogliamo. La signora ha avuto come unica colpa quella di essersi fidata del primo cittadino. Ma se nemmeno questa fiducia è ben riposta, al pari di tutti i cittadini che sono maldestramente amministrati da questa amministrazione, è giusto che questa sinistra faccia un passo indietro e consenta al paese di non essere continuamente umiliato», ha concluso Agovino.
La replica è arrivata dall’assessore alle politiche sociali, Vincenzo Salerno: «Il caso è stato seguito dall’assessorato e dalla commissione pari opportunità. I primi tre mesi di affitto furono pagati, poi alla signora sono stati devoluti 500 euro per pagare il canone di locazione della nuova abitazione. Inoltre è stata avviata la pratica per il Sia, il sostegno inclusione attiva per farle avere dei benefici economici, ed è stata anche destinataria di voucher del Comune. Per quanto riguarda la minore, invece, è stata sempre seguita dallo sportello antiviolenza. Continueremo a seguire il caso».
Il presidente del Consiglio comunale, Maria Rosaria Aliberti, che è consigliera con la delega proprio alle pari opportunità ha aggiunto: «Abbiamo sempre aiutato la signora, la quale percepisce dal Sia circa 400 euro al mese. In estate il Comune si è preso carico dei suoi 7 figli e li ha tenuti per varie settimane e a proprie spese nella fattoria didattica Alpega. Inoltre, con il progetto dei voucher, il Comune ha offerto assistenza in casa alla donna, ma lei ha sempre rifiutata. Abbiamo anche offerto uno psicologo a sostegno della minorenne durante il processo. Quindi la signora non può pensare che il Comune si faccia carico di tutti i suoi problemi. Ma questo non toglie che daremo tutto l’aiuto possibile alla ragazza».

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