IL FATTO

Sarno, scarcerato l’ultimo piromane del Saretto

Il Tribunale ha concesso la messa alla prova per il minore finito in cella per l’incendio che distrusse la montagna

SARNO - Scarcerato l’ultimo dei minorenni coinvolto nel rogo del Saretto, il Tribunale per i minorenni di Salerno mette alla prova il giovane. A più di cinque mesi dal vasto incendio che colpì il monte che sovrasta la città di Sarno - distruggendone circa venti ettari di vegetazione - è stato scarcerato uno dei minori appartenente alla baby gang finita sotto indagine dalla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Salerno per i reati di incendio boschivo e disastro ambientale.

La misura cautelare della detenzione in carcere, che aveva costretto il giovane alla reclusione in un Istituto penale minorile, è stata revocata all'esito dell’udienza preliminare dinanzi al giudice per l’indagine preliminare, Vincenzo Di Florio, il quale ha emanato un’apposita ordinanza di sospensione del processo. Nel caso di specie, il minore rinviato a giudizio e difeso dall'avvocato Walter Mancuso , aveva fatto richiesta di rito abbreviato, mentre per gli altri componenti della banda era già arrivata l’archiviazione della notizia di reato su richiesta del pubblico ministero Angelo Frattini . Dopodiché, in sede di udienza preliminare, l’avvocato Walter Mancuso ha presentato istanza al giudice per l’indagine preliminare per avvalersi della sospensione del processo con messa alla prova per il minorenne, il quale era stato identificato sulla base delle dichiarazioni rese dagli altri indiziati - come l’autore dell’accensione dei vari focolai sul monte Saretto, che hanno poi cagionato un vero e proprio incontrollabile incendio.

Il giudice, sentite le parti, cioè il pubblico ministero e il difensore, ha ritenuto di accettare la richiesta dell’avvocato e disporre con ordinanza la sospensione del processo, al fine di valutare la personalità del minorenne all'esito della messa alla prova. Il processo, pertanto, resta sospeso per tutto il periodo della messa alla prova, ovvero per un lasso di tempo di un anno e sei mesi. Inoltre, con l’ordinanza di sospensione, il giudice ha affidato il minorenne ai servizi minorili dell’amministrazione della giustizia per lo svolgimento, anche in collaborazione con i servizi sociali del territorio, di attività di volontariato con l'assistenza di psicologi.

Lo stesso minorenne, pochi mesi fa, era stato scagionato dall'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, giacché bloccato dalle forze dell’ordine in possesso di 70 grammi di marijuana occultata nello zaino, a seguito del rogo del Saretto. In tale vicenda, l’accusa venne archiviata dal giudice dell’indagine preliminare poiché all'esito delle analisi in un laboratorio specializzato e ordinate su richiesta dell’avvocato difensore del ragazzo, era risultato che la marijuana sequestrata non conteneva principi psicoattivi e quindi senza effetti droganti. Dunque, se la messa alla prova funzionerà il reato sarà estinto.

Danilo Ruggiero