Sarno, nessuno potrà “toccare” la Soget

L’autorità di vigilanza sui contratti pubblici non si esprime sulla possibile rescissione del contratto

SARNO. Caso Soget, tutto immutato. L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici archivia la richiesta di parere voluta dal consiglio comunale, dichiarandola inammissibile.

In pratica, l’organismo non è entrato nel merito perché ha ritenuto che non vi fossero le condizioni per potersi pronunciare, motivando il tutto con l’assenza “di una controversia insorta tra le parti”. All’autorità non è arrivata nessuna delle criticità emerse e evidenziate dallo stesso consiglio nella seduta monotematica dello scorso gennaio. Il Consiglio comunale sulla valutazione dell’operato della Soget si era protratto fino a tarda ora. In tanti, attendevano una risposta netta sugli avvisi, invocando una sospensione, ma, alla fine, la sospensione, in via diretta non arrivò. Dal dibattito uscì una unanime valutazione negativa sull’operato della società di riscossione, con il funzionario che difese la legittimità della procedura.

Alla fine, il dato tecnico importante emerso nel deliberato votato dai consiglieri dava per scontata l’assenza di indirizzo del civico consesso sulla procedura di esternalizzazione del servizio di accertamento e riscossione. Il segretario comunale accolse la doglianza e la evidenziò, ma chiarì che da sola non bastava alla revoca in autotutela e all’interruzione del rapporto.

All’unanimità i consiglieri votarono di dare mandato agli uffici competenti di analizzare le eventuali inadempienze della Soget e l’eventuale atteggiamento vessatorio oltre che rimettere la delibera all’Autorità di Vigilanza per avere un parere preventivo sulla legittimità del rapporto. Nulla di fatto, quindi, e le perplessità sull’attività del comune e della società restano intatte. Per altro, le migliorie che l’ente avrebbe contrattato con la stessa Soget non risultano di particolare incidenza generale e creano ulteriore disparità tra i contribuenti. L’esempio è sulle pertinenze. Chi, nel 1991, ha ricevuto la visita degli accertatori del Comune e l’ufficio ne ritrova la traccia, si vede togliere le sanzioni, mentre chi non rientra tra questi le deve pagare.

Quelle che sembravano partorite come misure attenuanti si stanno rivelando di piccolo cabotaggio perché, salvo gli errori che negli avvisi non mancano e vengono corretti, i benefici per i contribuenti sono bassi. La Soget ha sospeso l’invio degli accertamenti e tutto si è fermato a 2200 avvisi su una platea di 11mila unità.

Gaetano Ferrentino

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