Sarno, lascia la compagna Accoltellato dalla sorella

Dopo la fine del rapporto l’uomo è rimasto vittima di una spedizione punitiva Il giudice ha rinviato a giudizio la donna. L’aggressione nella casa del 42enne

SARNO. Affronterà il processo su decreto di giudizio immediato Svetlana Tattarchuk, ucraina trentenne residente a Sarno, accusata di minacce lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagno della sorella, un sarnese aggredito da entrambe le donne.

L’ingarbugliata e complessa vicenda, chiusa da graffi e coltellate, ha cagionato a A. R., quarantaduenne di Sarno, venti giorni di prognosi al braccio e alla mano refertati dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Sarno.

I fatti contestati accaddero il tre luglio 2011, quando entrambe aggredirono l’uomo, finito nelle mire delle sorelle dopo aver cacciato di casa Oksana, la sua ex compagna, con la quale aveva una relazione.

La storia evidentemente si era interrotta dopo un periodo di tensione, lasciando strascichi esplosi nell’episodio finito al centro del prossimo procedimento penale, destinato al dibattimento nell’aprile 2014.

A colpi di unghie e di coltello, secondo quanto riporta il capo d’imputazione, la Svetlana si scagliò contro il malcapitato armata di rabbia e del coltello a serramanico adoperato, con la successiva ferita inferta e i tagli riportati.

La vittima era a casa sua e proprio lì subì l’attacco incrociato, con l’imputata responsabile degli atti peggiori e la sua ex convivente, motivo scatenante della violenza, impegnata a dare manforte spaccandogli in testa un quadro preso dall’arredo domestico.

L’altra accusa contestata nei confronti di Svetlana, finita nei guai per aver voluto supportare e vendicare l'atto presumibilmente subito dalla sorella, riguarda gli strattonamenti e la violenza usata contro un sovrintendente di polizia in forza al commissariato di Sarno, intervenuto dopo i bagordi per calmare le cose e anche lui finito nelle mire della donna, con ulteriori dieci giorni di lesioni riportate dopo visita al pronto soccorso.

Così la relazione tra il sarnese e l’ucraina, come riporta il fascicolo di inchiesta, è finita a botte e ritorsioni, con una violenta lite armata che poteva andare peggio.

Il gip del tribunale di Nocera Inferiore Alfonso Scermino ha accordato la richiesta di giudizio immediato presentata dalla procura, che aveva raccolto fonti probatorie ritenute sufficienti per superare l'udienza preliminare e disporre il processo davanti ai giudici.

Il contraddittorio del dibattimento, fatta salva l’eventuale richiesta di rito alternativo entro venti giorni dalla notifica per l’imputata, esaminerà i passaggi e i fatti contestati per individuare le responsabilità.

Una vicenda complessa e delicata.

Alfonso T. Guerritore

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