Sarno, la rete idrica come un colabrodo

Quasi la metà dell’acqua si perde nelle condotte fatiscenti Praticamente inesistenti gli interventi del gestore pubblico

SARNO. Il Comune invita a non sprecare l’acqua, attraverso un utilizzo razionale. Per la prima volta, forse, nella città dell’acqua, arriva un invito aperto che parte dal presupposto che la risorsa potrebbe non essere sufficiente rispetto alla domanda dell’utenza.

Nel manifesto, si fa espresso riferimento alle zone di via Bracigliano e della frazione di lavorate perché, in particolare, servite dal serbatoio S. Lucia che non è capiente per rispondere alle esigenze di queste zone. In effetti, però, da qualche anno, soprattutto in estate, il fenomeno del calo idrico investe un po’ tutto il territorio e rappresenta, sotto molti aspetti, il fallimento della gestione privata dell’acquedotto. La rete idrica locale, infatti, è un colabrodo che stenta a tenere la pressione minima. Chiedendo agli uffici del comune, nessuno ricorda interventi significativi e strutturali sulle condotte da parte del gestore del servizio idrico da almeno quattro anni e se prima vi è stato, è stato fortemente limitato.

Gli unici interventi riguardano gli interventi legati alla somma urgenza che apportano un tampone, a volte anche molto ben pagato, ma che non risolvono il problema generale. Sono state rifatte diverse, ma senza toccare la rete idrica. A volte, sono emerse tubazione che, almeno a vista, si presentavano come fatiscenti, ma tutto è stato ricoperto, con inutili appelli ad intervenire alla Gori.

In effetti, però, il problema è strategico. Su Sarno, si investe per mantenere i pozzi di pompaggio perché utili all’intero sistema, ma non per la rete idrica cittadina. Secondo dati dell’Autorità per l’Energia, la rete idrica ha un valore medio di perdita del 44,9 % rispetto a quello presunto e medio del 30-35 %. Le tubazioni, sempre per stima media, hanno una durata funzionale di 50 anni, che, in alcuni quartieri potrebbe ben essere stata superata. Secondo un piano di interventi strategici dell’Ambito sarebbero necessari circa 10 milioni per ammodernare la rete idrica dei 76 comuni, tra i quali Sarno è uno dei centri maggiori.

Gaetano Ferrentino

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