1998-2008

Sarno, dieci anni dopo la franaDal fango emergono i ricordi

Anche un concerto e un convegno per ricordare la tragedia

Duecentonovanta milioni di euro per le opere di messa in sicurezza della zona, altri quarantacinque milioni di contributi per la ricostruzione o la riparazione delle abitazioni danneggiate. Queste le cifre della ricostruzione a dieci anni dalla valanga di fango che il 5 maggio del 1998 colpì in Campania Sarno, Bracigliano, Quindici, Siano e San Felice a Cancello, provocando più di 160 vittime, delle quali 137 nella sola Sarno. L'anniversario sarà ricordato in questi giorni in tutta la provincia di Salerno.
Previsto anche un concerto nel Duomo di Episcopio, la frazione di Sarno più direttamente colpita dalla frana: il concerto dal titolo "Resurrexit" eseguito dall'Orchestra Sinfonica di Salerno.
Ma la memoria passa anche per il bilancio di quanto è stato fatto da allora per restituire ai cittadini della zona le loro case e per assicurare loro che non si possa ripetere la catastrofe: ''A dieci anni dal disastro possiamo fare un bilancio che comprende molte luci, come la realizzazione di enormi opere di ricostruzione e messa in sicurezza della zona, ma anche ombre legate ai tempi di realizzazione di alcune opere e alla lunga durata della struttura commissariale''. E' Pasquale Versace, subcommissario di governo (al fianco del commissario Antonio Bassolino) per l'emergenza idrogeologica in Campania fino al 2005, a tracciare un bilancio (e a fornire le cifre) di quanto è stato fatto a dieci anni dall'alluvione.
''Il bilancio è positivo - prosegue Versace, napoletano, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche all'Università della Calabria - visto che oggi possiamo dire che le zone sono garantite da un alto livello di sicurezza contro frane e inondazioni. Abbiamo realizzato due enormi vasche per la sola Sarno e dodici vasche più piccole per gli altri comuni, tutte collegate a una serie di canali che garantiscono la perfetta affluenza delle piogge e di eventuali colate di fango. Un progetto interamente completato e che ha fatto da modello anche a tecnici di Hong Kong e Scozia che sono venuti a visionarlo''.
Attualmente, spiega Versace, sono ancora da completare gli alloggi (in totale 300 nuclei famigliari hanno avuto contributi per complessivi 45 milioni di euro) di 20 nuclei familiari che hanno scelto Episcopio come luogo per la ricostruzione delle loro case visto che lì dove abitavano sono intanto sorte delle vasche di contenimento.
Intanto, dopo dieci anni, la struttura commissariale è arrivata alla fine del suo percorso: ora le competenze passeranno alla Arcadis la nuova Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo. Il decimo anniversario della tragedia di Sarno sarà ricordato anche a Napoli con un convegno promosso dai geologi, in programma proprio il 5 maggio, nella sede di Monte Sant'Angelo dell'Università Federico II.
Legambiente accusa. ''Ogni anno abbiamo denunciato l'inefficacia del Modello Sarno. Ora, nel decennale del disastro, possiamo dire che è stato una grande occasione sprecata''. Così Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, critica le opere realizzate a Sarno a dieci anni dal disastro che colpi' la zona il 5 maggio 1998.
Nel mirino di Legambiente i canali realizzati per far confluire eventuali forti piogge o colate di fango in enormi vasche. ''L'intera montagna - prosegue Buonomo - è stata ingabbiata in una camicia di cemento che potrebbe favorire l'accumulo di fango e puo' avere un effetto devastante in caso di colate molto più consistenti''. Dopo la frana, Legambiente aveva chiesto un progetto di riforestazione: ''Purtroppo, anche questo allarme è caduto nel vuoto. E dopo Sarno, la Campania ha dovuto piangere altri morti. Come quelli di Cervinara, di Nocera Inferiore, di Ischia''. Legambiente ricorda poi che in Campania ci sono ancora oltre 200 comuni a rischio idrogeologico.
Il 17 e 18 maggio prossimi Legambiente organizzerà una manifestazione riportando a Sarno le centinaia di volontari che da tutt'Italia nelle ore a ridosso della tragedia giunsero nella zona per spalare il fango.