Sarno, conto consuntivo “bocciato” dai revisori

Evasione tarsu alle stelle, fornitori pagati in ritardo, patrimonio gestito male Sono alcuni degli addebiti più seri mossi all’amministrazione comunale

SARNO. Arriva in consiglio comunale il conto consuntivo per il 2012. Lo strumento contabile, indipendentemente da tutto, presenta criticità rilevate dai revisori.

Il conto consuntivo riequilibrato con i residui attivi penalizza l’ente che non rispetta tutti i parametri di deficitarietà strutturale indicati dal Ministero per stabilire lo stato di salute delle casse comunali e porre degli obiettivi di miglioramento. I revisori dei conti, l’organo a servizio del consiglio comunale, rilevano alcune anomalie e invitano l’esecutivo a sanarle. Troppe somme da recuperare non sono un indizio di sana gestione della finanza pubblica e appare quanto mai necessario, soprattutto per la tarsu, intervenire in maniera decisa e puntuale sia sul fronte dell’iscrizione a ruolo annuale che attraverso procedure di recupero delle morosità. Questo dato può prestarsi anche alla duplice lettura della difficoltà dell’ente a riscuotere, ma anche dei cittadini a pagare, visto che le tariffe vengono percepite come esose. L’eccessivo ricorso ai residui attivi per equilibri generali manifesta anche un’altra preoccupazione dei revisori. Infatti, la liquidità non è fiorente e non risultano misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazione, forniture e appalti. Questo dato, nel corso del tempo, ha provocato insoddisfazioni nei fornitori dell’ente e in chi offre prestazioni perché si vedono dilatati i tempi tra l’effettuazione della propria opera e il pagamento effettivo, facendo calare sul mercato la fiducia nella solvibilità dell’ente. Inoltre, manca al Comune anche un efficace sistema di controllo interno di gestione e questo viene indicato come una anomalia, lasciando il campo troppo libero alla discrezionalità e a una assenza di visione strategica della stessa spesa.

Altro dato preoccupante è quello dei debiti fuori bilancio derivanti totalmente da sentenze che vedono l’ente soccombente. Nel 2012, sono stati approvati debiti fuori bilancio per circa 250 mila euro e vi è una ricognizione ulteriore di somme per oltre centomila euro al punto da far raccomandare di bloccare in via cautelare parte dell’avanzo di amministrazione.

Non esistono rilevazioni sistematiche ed aggiornate sulla effettiva consistenza del patrimonio dell’ente che viene gestito in maniera totalmente improduttiva.

Gaetano Ferrentino

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