IL CASO

Sarno cancella Mussolini: tocca al prossimo sindaco

Il provvedimento sarà esecutivo soltanto dopo il voto del nuovo Consiglio. Canfora stuzzica anche Matteo Salvini

Quello di ieri potrebbe essere stato l’ultimo 25 aprile di Benito Mussolini cittadino onorario di Sarno. Tecnicamente è così, poiché il provvedimento di revoca deliberato dalla giunta del sindaco Giuseppe Canfora diventerà operativo solo con la decisione del consiglio comunale.

Un’assise che però non potrà essere convocata viste le imminenti elezioni amministrative in programma tra un mese e che, pertanto, non permetteranno a Canfora e alla sua squadra di governo di tenere fede all’impegno preso alla vigilia dei festeggiamenti per il 25 aprile. Dunque, solo in caso di sua rielezione, il provvedimento potrebbe finire al voto del futuro consiglio comunale.

Altrimenti a decidere sarà il suo successore. Per ora il primo cittadino di Sarno, ieri impegnato nei festeggiamenti in città tenutisi in un clima elettrico proprio per questa decisione, ha sollevato un vespaio di polemiche. Uno dei primi a contestare la vicenda è stato il consigliere comunale in quota Fratelli d'Italia, Enrico Sirica : «È un grande errore politico poiché la stessa va conservata negli archivi del Comune di Sarno a memoria delle responsabilità e delle colpe degli italiani. La storia non si cancella con un tratto di penna. Canfora pensi a risolvere i problemi quotidiani di Sarno».

Sulla questione, però, il sindaco è stato categorico pure ieri: «Penso di aver onorato il 25 aprile. Non possiamo - ha precisato - essere la città di Giovanni Amendola e poi avere come cittadino onorario il mandante del suo assassinio. È stato un atto di giunta necessario per poi andare in consiglio comunale. Sarò io il prossimo sindaco di Sarno, ma se dovesse essere un altro dovrà fare i conti con la Costituzione. Poi faccia pure se vuole essere un tiranno».

Infine, la stoccata al vicepremier Matteo Salvini : «Un tiranno e un libertario non possono convivere insieme. Non sono compatibili. Sarno doveva prendere questa decisione. Assume valore più importante rispetto a chi si fa fotografare con un mitra. Io preferisco un ulivo».

Danilo Ruggiero