la polemica 

Sarno: «Attesa di anni e scopriamo che non è adeguata» 

SALERNO. Martedì penalisti in assemblea. All’ordine del giorno non poteva mancare la Cittadella giudiziaria e il suo avvio discutibile. Quella degli avvocati non è una «levata di scudi», precisa il...

SALERNO. Martedì penalisti in assemblea. All’ordine del giorno non poteva mancare la Cittadella giudiziaria e il suo avvio discutibile. Quella degli avvocati non è una «levata di scudi», precisa il presidente della Camera penale, Michele Sarno. «C’è, però, che siamo stanchi – dice Sarno - Abbiamo aspettato tanti anni la realizzazione del nuovo Palazzo di giustizia, sono state spese centinaia di milioni di euro e scopriamo che non è adeguato per gli uffici giudiziari». Quella dei penalisti non è una battaglia di una categoria, ma una lotta per l’utenza del tribunale. «È impensabile che un avvocato o un cittadino debba fare code di un’ora per prendere solo un ascensore – dice Sarno – Tutto questo non è confacente all’espletamento di un servizio che deve essere celere». Un primo stop è ai metal detector, il secondo rallentamento è l’attesa per salire al piano. E allora che fare? «Di sicuro non possiamo buttarlo via – aggiunge il penalista salernitano - dobbiamo ottimizzare quello che c’è». Ed è quello di cui si parlerà all’assemblea aperta anche ai non iscritti alla Camera penale. «Spostare le udienze ai primi piani, immaginare ulteriori varchi di accesso che consentano l’ingresso contemporaneo di più persone, riservare degli ingressi agli avvocati e ai magistrati per ragione sicurezza»: questi tre punti, dice Sarno, saranno al centro dell’incontro di martedì. Sul primo punto c’è la piena disponibilità del presidente del Tribunale, Giovanni Pentagallo. Se da un lato si pensa di ottimizzare, dall’altra non manca la vena critica. «È il fallimento di un’opera che è stata pensata molti anni fa, che non è attuale e non risponde alle esigenze dell’utenza – sostiene Sarno – Purtroppo è un’opera che è stata costruita nel luogo meno probabile di Salerno, estremamente urbanizzata e collegata con un’unica arteria stradale». Per gli avvocati l’intera area intorno alla Cittadella andrà in tilt una volta che gli uffici giudiziari saranno a regime. L’avvocato Sarno, evidentemente, ignora che è previsto un collegamento diretto, attraverso un tunnel, dalla stazione ferroviaria alla cittadella giudiziaria che dovrebbe rendere inutile il ricorso all’auto privata. Il tunnel dovrà essere realizzato dalle Ferrovie e solo di recente è stato finanziato dalla Regione. Fino ad allora, però, è legittimo nutrire dubbi e perplessità.
Massimiliano Lanzotto
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