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Saranno mantenuti tutti gli uffici del giudice di pace

AGROPOLI. L’amministrazione comunale evita la soppressione degli uffici del giudice di pace disponendone lo spostamento in locali di proprietà comunale. A seguito del decreto legislativo 156 del...

AGROPOLI.

L’amministrazione comunale evita la soppressione degli uffici del giudice di pace disponendone lo spostamento in locali di proprietà comunale.

A seguito del decreto legislativo 156 del 2012 con cui il Governo ha previsto la revisione della geografia giudiziaria e la soppressione di 667 uffici dei giudici di pace tra cui quello di Agropoli, il comune di Agropoli è intervenuto chiedendo di mantenere a proprie spese il presidio. Nell’istanza presentata al Ministero della Giustizia, l’ente si è impegnato ad assumere gli oneri relativi alle spese di funzionamento, erogazione del servizio e del personale amministrativo mettendo a disposizione i locali di proprietà comunali della palazzina polifunzionale di via Pio X. Ha in seguito acquisito i pareri del presidente del Tribunale di Vallo della Lucania e della commissione di manutenzione dell’Agenzia del territorio. Con il nuovo anno quindi il trasferimento, che ha acquisito un carattere di urgenza, potrà essere completato. Durante un ispezione ministeriale, gli ispettori hanno rilevato che gli spazi e i posti di lavoro dell’ufficio di località Madonna del Carmine non garantiscono il rispetto delle norme in materia di sicurezza e salubrità; ci sono infiltrazioni di acqua piovana anche nella sala delle udienze. Da qui l’invito del Ministero al sindaco Alfieri, a voler predisporre con urgenza il trasferimento degli uffici nei nuovi locali. L’ufficio del giudice di pace di Agropoli è un servizio fondamentale per una popolazione di circa 50mila abitanti. Il servizio è infatti sfruttato anche dai comuni di Castellabate, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Montecorice, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino, Serramezzana, Sessa Cilento e Torchiara. La media annua dei procedimenti pendenti è di oltre mille per i civili e circa duecento per i penali.

Andrea Passaro

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