«Sarò io a prendere l’ultima decisione»

Il direttore generale: «Inutile temere il confronto con i prof Conteranno anche l’esperienza e la capacità gestionale»

SALERNO. Sono trentasei le Unità operative complesse che da anni vengono rette da primari facente funzione, tra cui reparti nevralgici, come la Radiologia vascolare, la Neurochirurgia, la divisione di Anestesia e rianimazione. «Non potevamo restare oltre in questa situazione di stasi - chiarisce il direttore generale Vincenzo Viggiani - per questo, nelle more che la Regione approvi l’Atto aziendale, abbiamo deciso di procedere con l’avviso di selezione interna».

Tutto nasce, insomma, dal mancato via libera allo strumento che servirà a ridisegnare l’organizzazione del “Ruggi”.

L’Atto aziendale è stato presentato ad agosto, la speranza era quella di chiudere la partita in tempi brevi e con prospettive chiare e definite. Contavamo di poter bandire finalmente i concorsi.

Invece dopo il raggiungimento del pareggio di bilancio da parte della giunta Caldoro, la Conferenza Stato-Regioni ha riscritto il patto per la salute e dunque va rivisto pure il decreto 49 a cui è subordinato il parere.

I tempi si sono indubbiamente dilatati. Proprio per questo era necessario dare un assetto definitivo e legittimato dalle procedure, regolarizzando le posizioni sospese. I nuovi incarichi saranno affidati per sei mesi rinnovabili di ulteriori sei.

La legge lo prevedeva già, però finora si è scelto di non spostare nessuna pedina.

Forse non è successo per problemi tipici di inerzia, per comodità organizzativa che ha consolidato posizioni. Probabilmente ho contribuito pure io al perdurare di questo stato di cose, ma a mia parziale discolpa posso dire che ero certo che l’Atto aziendale sarebbe stato approvato in tempi rapidi.

Le toccherà scontrarsi con un problema serio, quello degli universitari.

La normativa non è di facile decodificazione, per questo ho preferito chiedere un parere all’Aran.

Molti medici hanno già accusato il colpo. Se l’Agenzia dovesse dare l’ok alle candidature dei docenti rischia di avere la guerra in casa, perchè gli ospedalieri lamentano di partire svantaggiati, non potendo contare sui titoli accademici.

La legge prevede che venga istituita una commissione di valutazione. Ed i componenti sono obbligati a motivare il perchè delle scelte che opereranno. Poi l’onere finale toccherà a me e trattandosi di incarichi delicati, dovrò tenere conto anche di parametri classici, come la casistica operatoria nel caso delle chirurgie, oppure la capacità gestionale.

La convivenza, deve ammettere, non è mai stata serena.

Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) si è tenuta la prima riunione del Collegio di direzione, un organismo nel quale abbiamo integrato anche la componente universitaria, che dovrà supportare la direzione strategica. Eravamo presenti anche io e Tommasetti e, dopo una discussione molto franca, abbiamo ribadito l’importanza di costruire un processo di integrazione.(b.c.)

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