Sapri, progetto di fusione con Tortorella

SAPRI. La fusione di tre comuni del Golfo di Policastro con caratteristiche complementari, e non concorrenti, come un modo strutturale, duraturo e concreto per arrestare il declino e costituire le basi di un rilancio soprattutto economico, grazie a una diversificazione dell’offerta turistica. Non una semplice ricetta, ma un’ipotesi di sviluppo che possa essere da esempio e base di discussione per i cittadini, quella proposta dall’opinionista e studioso di dinamiche politiche, Massimo Calise, perché parte dal Testo unico degli enti locali, che prevede la fusione dei comuni con determinate peculiarità e in determinate condizioni.

Calise nella sua ipotesi prende in considerazione i comuni di Sapri, Torraca e Tortorella. Per quale motivo? «Le differenze di superficie e densità abitativa già suggeriscono la necessità di un riequilibrio territoriale che potrebbe avvantaggiare tutti. Torraca e Tortorella potrebbero sfruttare, con prudenza e lungimiranza, la loro estensione territoriale e trasformare la scarsa densità abitativa in una opportunità, Sapri potrebbe, invece, sopperire alla scarsa disponibilità di superfice utilizzabile».

Molti sono i fattori che potrebbero far unire le forze, soprattutto i preoccupanti dati demografici; essi indicano un grave invecchiamento della popolazione e uno spopolamento che minaccia addirittura l’esistenza di alcune comunità. « Sapri e Tortorella – prosegue Calise – registrano, ad esempio, un saldo negativo del rapporto nascite-decessi dall’anno 2002 con l’unica eccezione del 2005. Torraca alterna anni positivi e negativi; gli ultimi saldi disponibili (2014 e 2015) sono negativi. L’indice di vecchiaia, nel 2016, a Tortorella è addirittura raddoppiato rispetto al dato nazionale, secondo quanto riporta l’Istat».

Vito Sansone

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