LA STORIA

Sapri-Parigi, la vita dal cordone ombelicale

La donazione di una mamma del Golfo di Policastro salverà in Francia un piccolo di quattro anni affetto da leucemia

SALERNO - Quella ninna nanna che una mamma undici anni fa cantò al suo bambino appena nato, in una piccola stanza con vista mare dell’ospedale di Sapri, oggi è la stessa che una madre ha intonato sottovoce in un centro ospedaliero di Parigi, al suo piccolo di quattro anni, affetto da leucemia ed in attesa di trapianto. Una rinascita grazie ad una nascita. Arriva dal Cilento, dall’ospedale dell’Immacolata di Sapri, la storia di speranza che ricorda l’importanza della solidarietà in ambito sanitario. Soprattutto ai tempi del Coronavirus. E’ la favola a lieto fine di un bambino nato due volte. Quella di un cordone di sangue ombelicale raccolto dal Pausilipon di Napoli ed inviato in Francia per salvare la vita di un bambino di quattro anni affetto da leucemia acuta e ricoverato a Parigi. Il cordone era stato donato nel 2009 da una mamma di Sapri.

La donna, undici anni fa, al momento del parto, scelse di donare il proprio cordone ombelicale all’ospedale, salvando così, molto tempo dopo, senza immaginarlo, la vita di un bambino a Parigi. Non una ma centinaia di mamme lo fecero. Bruno Torsiello, medico del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Immacolata, responsabile del servizio di donazione del sangue del cordone ombelicale, ricorda quegli anni e sottolinea che «ogni episodio di donazione è stato bello ed emozionante». Sangue particolare, quello del cordone, ricco di cellule staminali emopoietiche utili per curare malati di leucemia e linfoma. Una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. «Abbiamo iniziato in maniera volontaristica nel 2007, grazie all’Associazione Raffaele Passarelli, precorritrice nel far capire alle mamme l’importanza della donazione - ricorda Torsiello - A Sapri, con abnegazione anche da parte di tutti i nostri operatori, grazie alla spinta dell’associazione, siamo stati e siamo i primi in provincia di Salerno come numero di sacche donate alla banca del cordone di Napoli. Ci sarà sempre, prima o poi, la necessità di una donazione. Più sacche disponibili abbiamo più possibilità possiamo avere di una donazione compatibile», dice il medico.

Marianna Vallone

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