Santomenna, il paese dell’accoglienza 

Il sindaco ha trovato vecchi documenti risalenti alla fine del 1800: attestano l’adozione di un trovatello

SANTOMENNA. Apre nuovi scenari di studio sulla storia dell’Alto Sele, il documento datato 1880 e rinvenuto qualche giorno fa dal sindaco di Santomenna, Gerardo Venutolo, in un sacco contenente documenti collocato nello scantinato del municipio. Un documento composto da tre fogli scritti a mano, attestanti il ritrovamento di un trovatello e l’affidamento a una balia di Santomenna.
I primi due fogli in formato A3, descrivono la storia del ritrovamento del bambino, rinvenuto il 29 febbraio del 1880 in via San Gaetano 112 a Santomenna, davanti all’abitazione della signora Maria Felicia Ferrari, vedova di Luigi Piserchia. Un primo documento contenente il “verbale di esposizione del proietto Leandro Francescantonio”, redatto nel municipio di Santomenna, a poche ore dal ritrovamento del bambino, dal vicesegretario comunale e dal sindaco Salvatore De Ruggieri, nel quale è contenuta la deposizione della vedova Ferrari, che attesta il ritrovamento di bambino dell’età di circa 2 mesi, figlio di madre ignota e avvolto in fasce, con in mano un cartellino recante la dicitura “battezzato e chiamato Francescantonio”. Un secondo verbale invece, redatto in triplice copia, inviato anche al Prefetto, presidente della deputazione provinciale di Salerno e un terzo documento nel quale il trovatello, Leandro Francescantonio, viene affidato alla vedova e balia Pasqualina Perna di Santomenna che chiede di voler allevare il pargolo –“a norma dei regolamenti in vigore e di quelli che potranno emanarsi, nonché delle disposizioni del Prefetto”. Nell’ultimo documento, il medico condotto dell’epoca, Raffaele Iervolino in data 5 marzo 1880, attesta che Pasqualina Perna è idonea all’adozione del bambino - “la buona salute fisica della balia ed anche il latte atto a nutrire”, oltre a specificare che il municipio consegna alla balia, una “libretta” per annotare i pagamenti mensili e una corrispondente marca di piombo, consegnando alla donna, “5 Lire che gli saranno corrisposti fino al compimento degli 8 anni del bambino”.
«Questi documenti attestano il grande senso di accoglienza del nostro popolo - spiega il sindaco Venutolo - una dimostrazione di civiltà verso gli ultimi nel rispetto della legalità e della trasparenza amministrativa, attestando inoltre, l’esistenza di una zona abitata del paese che oggi non lo è più. Scoprire che la parte bassa del paese aveva un numero civico così alto, 112, fa pensare che il terremoto del 1907 abbia distrutto molte abitazioni del paese perché fino agli inizi del 1900, Santomenna e i comuni dell’Alto Sele, venivano censiti per fuochi dei camini». Poi Venutolo lancia un appello: «Aiutateci a scrivere insieme una pagina di storia della nostra città prima del 1900».
Intanto, il mese prossimo, in occasione dell’anniversario del sisma del 23 novembre 1980, verrà intitolata una strada definita via dell’Accoglienza che collegherà la Provinciale 33 al municipio e la cui targa sarà posizionata proprio in via San Gaetano.
Mariateresa Conte
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