Santa Lucia, si consegnano le chiavi dei nuovi alloggi

Sabato la cerimonia al Comune: 68 i beneficiari delle abitazioni attese da 5 anni Ultimi ritocchi agli appartamenti che potranno essere occupati solo a maggio

Arriva la fatidica consegna delle chiavi per le 68 famiglie che vivono ancora nei container del dopo terremoto. A distanza di poco più di un mese dalla firma dei contratti nell’aula consiliare del Comune, giunge la notizia particolarmente attesa, quella del completamento delle 68 case della frazione Santa Lucia. Un complesso edilizio che, negli anni, ha subìto vari rallentamenti causati a volte dal ritardo nell’erogazione dei finanziamenti regionali, altre volte da problemi di tipo logistico. Senza parlare dei vari rinvii riguardo alla data di consegna. Sabato prossimo, alle 9.30, ci sarà finalmente la consegna delle chiavi. Che non equivale, però, a un’occupazione materiale degli appartamenti. Per il momento, i beneficiari potranno soltanto portarvi il mobilio, eseguire lavori di pulizia all’interno e cominciare a pensare alla composizione dell’arredamento. Aprile sarà, quindi, un mese di “conoscenza” delle nuove mura domestiche, che potranno essere abitate soltanto a maggio. Le 68 case, infatti, necessitano ancora degli allacci della corrente elettrica e di qualche altro piccolo accorgimento. Tanto che, alla luce degli ultimi ritardi sulla tabella di marcia, il Comune ha anche posticipato il pagamento del primo canone di fitto, che partirà da maggio. Sempre da Palazzo di città fanno sapere che la pratica Enel è completa e che si stanno programmando gli allacci. Anche l’impresa è al lavoro per gli ultimi ritocchi agli alloggi, come l’installazione dei frangisole.

Intanto, dalla posa della prima pietra, che risale ai tempi dell’amministrazione guidata da Luigi Gravagnuolo, sono trascorsi più di cinque anni. Per gli abitanti dei prefabbricati di Santa Lucia si è applicato il principio della territorialità, ossia la possibilità di non andare via dall a frazione. Ai nuclei familiari dei container è stata data la facoltà di scegliere le nuove case, costruite laddove hanno sempre abitato. Il primo a varcare la soglia della sua nuova casa è il più “giovane” dei terremotati: Salvatore Russo, 86 anni, che per oltre 20 ha vissuto nei prefabbricati alla Maddalena.

«Alla luce dei problemi sorti nelle altre case popolari – speiga il sindaco Marco Galdi – quelle di Santa Lucia, facendo gli scongiuri, non dovrebbero averne». È quanto si augurano un po’ tutti, dal momento che negli alloggi costruiti a Passiano, Santa Maria del Rovo e Pregiato, sono emersi da subito innumerevoli problemi.

Annalaura Ferrara

©RIPRODUZIONE RISERVATA