Sanità marittima senza “casa”

Tramontata l’ipotesi di trasferire gli uffici nell’ostrica di Zaha Hadid: si va verso il trasloco a Napoli

Tramonta la possibilità di collocare l’ Ufficio sanità marittima e aerea di frontiera in due locali della Stazione marittima. Perché la proposta dell’Autorità portuale, a quanto pare, non ha avuto il beneplacito degli altri enti, che si sono rifiutati di cedere i loro spazi. E, così, prende sempre più corpo l’ipotesi che l’Usmaf-Sasn di Salerno, diretto da Giovan Battista Cuciniello, possa essere trasferito momentaneamente a Napoli. Un’eventualità, quest’ultima, che diventa sempre più concreta col passare dei giorni e che, molto probabilmente, diventerà realtà la prossima settimana, qualora non venisse trovata un’adeguata soluzione. Anche perché le alternative finora proposte non soddisfano i requisiti minimi di legge.
L’ultima opzione, paventata ai dirigenti, è stata quella di sistemare il personale in alcuni container, che non sarebbero nemmeno idonei ad ospitare uffici sanitari. Dunque le trattative sono ancora in alto mare, nonostante siano trascorsi diversi mesi dallo sfratto, avvenuto lo scorso febbraio, allorquando i dipendenti si videro recapitare, a mezzo pec, l’avviso di dover lasciare l’edificio che li ospitava, in quanto inagibile. Eppure nell’immobile erano stati eseguiti degli interventi di adeguamento, appena qualche anno fa, ed erano stati spesi soldi pubblici per consentire che potessero ospitare gli uffici. In tre mesi non si è riusciti trovare nessuna soluzione e, inevitabilmente, l’incertezza ha prodotto, come conseguenza immediata e diretta, un rallentamento delle attività portuali.
D’altronde, senza il via libera dell’Usmaf, la dogana non può rilasciare il visto di sbarco ai container che trasportano merci di interesse sanitario (in misura preponderante alimenti di origine non animale e materiali a contatto con alimenti) in importazione da Paesi terzi. Nulla osta che viene concesso in caso di superamento dei controlli, che possono essere di tipo documentale, ispettivo o analitico, e nella non ammissione all’importazione, con respingimento o distruzione della merce in caso contrario. Alla stessa stregua le navi in arrivo da porti extracomunitari non possono attraccare fin quando non viene concessa la Libera pratica sanitaria, che viene rilasciata dall’Usmaf immediatamente via radio o con le altre forme di comunicazione rapida utilizzate per la richiesta, oppure, in caso di navi provenienti da Paesi sottoposti ad ordinanza ministeriale per specifiche malattie, di segnalazione di malattia, di decesso o di evento di interesse sanitario a bordo, al termine dell’ispezione effettuata a bordo. E disagi si sono registrati (e si registreranno) anche per il settore delle attività medico legale e vaccinazioni.
In questo caso, venendo a mancare l’ambulatorio, le visite mediche per l’accertamento della idoneità specifica allo svolgimento di determinate mansioni professionali, al conseguimento di patenti nautiche ed alle vaccinazioni richieste ai fini di profilassi internazionale, saranno dirottate all’ufficio di Napoli-Capodichino. L’Usmaf, altresì, deve assicurare anche i controlli sanitari sui cittadini extracomunitari irregolari, e l’ufficio salernitano è stato in prima linea negli arrivi delle navi cariche di migranti a Salerno.
Gaetano de Stefano
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