Sanità, la Regione fa ricorsocontro il commissariamento

La Regione si prepara a impugnare il commissariamento della sanità campana (nella foto Bassolino). In giunta aspettano di leggere le carte del provvedimento per valutare se vi sono i margini per un ricorso

La Regione si prepara a impugnare il commissariamento della sanità campana disposto dal Governo. In giunta aspettano di leggere le carte del provvedimento per valutare se vi sono i margini per un ricorso.In caso contrario Bassolino dovrà decidere se accettare l’incarico di commissario, affidatogli con l’affiancamento di un vice, o farsi da parte, lasciando che il centrodestra se la sbrighi da solo. Ieri il ministro della salute, Maurizio Sacconi, ha definito i commissariamenti dei servizi sociosanitari della Campania e del Molise «un atto dovuto», dopo che la valutazione congiunta Stato Regioni aveva certificato che si era lontani «dall’azzeramento del disavanzo strutturale».
«In queste regioni - ha aggiunto - si era, anzi, formato un significativo debito». Dati contestati dagli assessori regionali Mario Santangelo e Oberdan Forlenza (sanità e rapporti con la conferenza Stato Regioni), secondo cui il commissariamento è stato un atto politico, «testimoniato dalla disparità di trattamento con la Sicilia».
Secondo gli assessori la Regione ha messo in atto «un serio sforzo di risanamento», che poteva essere completato attraverso i poteri ordinari. Contestate le cifre del Ministero, ritenute «il frutto di un modo di procedere singolare, risultato non di una valutazione ricavata dai conti economici, ma da presunzioni discutibili, correlate all’accusa di una limitata realizzazione delle manovre strutturali previste dal piano di rientro».Gli assessori dicono di non sapere «in che modo il Ministero abbia potuto affermare l’esistenza di un disavanzo (presuntivo) per il 2009 di 881 milioni». E sottolineano che l’effetto economico delle riforme strutturali deliberate dalla giunta «esplicherà la sua azione massima nel 2010, con un taglio nei costi di 400 milioni».