IL CASO

San Valentino Torio, «Trasportavo droga per arrivare a fine mese»

Il volontario del “118” Ignazio Oro finisce ai domiciliari dopo la confessione resa al giudice

SAN VALENTINO TORIO - «Ho accettato di trasportare droga per ragioni economiche. Per arrivare a fine mese». È finito ai domiciliari dopo l’udienza di convalida il trentacinquenne operatore della misericordia Ignazio Oro , 35enne incensurato originario di San Valentino Torio, arrestato giovedì sera in possesso di un chilogrammo e rotti di cocaina pura. L’uomo, difeso dall’avvocato Nunzio Giudice , è impegnato come volontario del 118, era stato controllato all’uscita del casello autostradale Angri Sud a bordo della sua auto, col rinvenimento di un panetto avvolto nel nastro adesivo dal peso di 1200 grammi lordi contenente la coca. L’operazione dei militari della tenenza di Pagani scattata alle 18 circa, quando l’auto uscita dall’autostrada veniva intercettata, proveniente dal napoletano, con la perquisizione veicolare dei militari ad individuarla all’interno di una borsa termica sistemata sul sedile passeggero. Alla vista dei militari l’uomo provava a sfuggire, ma veniva subito costretto a fermarsi per i controlli, con il ritrovamento e il sequestro della roba sottoposta a verifica con l’arresto in flagranza e la traduzione al carcere di Salerno.

Nel corso dell’interrogatorio svolto ieri, Oro ha spiegato nel corso di spontanee dichiarazioni rese di aver accettato di trasportare la droga per ragioni economiche: in qualità di lavoratore dipendente di una ditta impegnata in lavori edili, da tempo non percepisce reddito. Fuori da ogni possibile uso personale, motiva il giudice nel provvedimento, l’uomo è ritenuto responsabile del reato di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti, con rischio reiterazione per contatti con ambienti criminali stabilmente dediti all’attività illecita. Per quanto riguarda la personalità di Oro, il giudice esclude il suo diretto inserimento stabile in contesti criminali organizzati. Oro è uscito dal carcere, destinazione domiciliari, nel primo pomeriggio di ieri, con l’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Giovanni Pipola, con la custodia agli arresti domiciliari disposta a fronte della richiesta del carcere presentata dalla procura. Restano i margini investigativi ampi rispetto alla destinazione del panetto di cocaina, parte di un flusso di droga evidentemente alimentato in maniera stabile, affidato a soggetti incensurati. Si tratta del secondo caso in circa un mese nell’Agro nocerino.

(a.t.g.)