San Matteo, Moretti spiega il dietrofront in un avviso ai fedeli

Sarà illustrato il percorso “ritrovato” della processione Si torna alla tradizione: sosta in Comune e in piazza Cavour

Se le notizie pubblicate nei giorni scorsi sul nostro giornale – quelle inerenti il prospettato (e confermato da più fonti) cambio di marcia del vescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, sulle regole che guideranno la prossima processione di San Matteo sono “prive di ogni fondamento”, che motivo ci sarebbe di preannunciare una imminente comunicazione del numero uno della chiesa salernitana riguardante “il programma e modalità dei festeggiamenti in onore del santo patrono”, così come fatto dall’Ufficio diocesano comunicazioni sociali attraverso una nota stampa? Nel senso: se non ci sono novità da annunciare, se tutto procederà come lo scorso anno, se niente è stato cambiato rispetto al percorso e alla condotta ispirata da quelle norme per le feste religiose e le processioni contenute nel documento “Evangelizzare la pietà popolare” rilasciato dalla Conferenza episcopale campana nel febbraio del 2013, poi ripreso da Moretti nell’ottobre successivo, che bisogno c’è di rimarcare ciò che i fedeli salernitani già sanno? E cioè che i santi portati in processione il prossimo 21 settembre non effettueranno soste arbitrarie – come ad esempio nell’atrio del Comune o in piazza Cavour – che non ci saranno giravolte e che tutto sarà all’insegna dell’autenticità della celebrazione di fede così come ogni processione deve essere. Peccato, però, che per sottolineare quest’ovvietà la Curia stia già al lavoro per redigere un manifesto, che presto verrà affisso nelle strade cittadine, in cui il vescovo in persona spiegherà il “senso” dei cambiamenti – quindi ci saranno dei cambiamenti – apportati alla processione 2015 rispetto a quella choc dello scorso anno. Il primo riguarda, come già detto, il ritorno del busto di San Matteo nell’atrio del Comune, questione che ha tenuto banco più di altre durante la riunione che Moretti venerdì scorso ha indetto alla chiesa di Maria Ss. del Rosario di Pompei a Mariconda invitando tutti i parroci della città. In quell’occasione ha “vinto”, pur non ottenendo la maggioranza assoluta dei consensi – giusto usare la terminologia politica perchè di politica si tratta in fin dei conti – la mozione caldeggiata da don Felice Moliterno, guida spirituale non ufficiale dei portatori delle statue, che ha a lungo relazionato sull’opportunità di tenere in considerazione, nelle scelte da prendere, quanto i salernitani siano legati alle loro tradizioni.

La seconda riguarda il percorso che la processione seguirà: quest’anno tutti i fedeli, e non solo le statue, vireranno verso il mare a piazza Cavour perchè il tragitto includerà anche un tratto del lungomare da percorrere tutti insieme.

Il terzo riguarda l’omaggio floreale che di solito si organizza in piazza Flavio Gioia nella settimana che precede la festa in onore del santo patrono: quest’anno alla Rotonda interverrà anche il sindaco di Salerno, il facente funzione Vincenzo Napoli. Maggiori informazioni sulle suddette notizie “prive di fondamento” si potranno leggere sui manifesti esplicativi che presto tappezzeranno la città.

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