San Matteo, colletta nel centro storico di Salerno per pagare i fuochi

L’amministrazione comunale non assicura lo spettacolo e così i cittadini si autotassano per rispettare la tradizione

Niente fuochi d’artificio targati S di Salerno in questa festa di San Matteo ormai alle porte. L’amministrazione comunale, infatti – a meno che non ci sia un colpo di teatro dell’ultimo minuto, con relativa determina per l’impegno di spesa previsto – ha abdicato anche quest’anno in favore di quella sobrietà e di quella ricercata essenzialità con cui si intende celebrare il santo patrono della città. Che però non soddisfano il “popolo” che già da qualche giorno si sta organizzando per regalare a Salerno, sostituendosi a chi la governa, i tradizionali fuochi con cui chiudere una delle giornata più attese dell’anno.

Sono per lo meno dieci le famiglie del centro storico che hanno deciso di riunirsi per pagare di tasca loro il necessaire (fuochi e fuochista) per rendere possibile lo spettacolo pirotecnico che negli anni scorsi i salernitani – e i tanti visitatori della provincia che arrivavano in città proprio per prendere parte alla festa – erano abituati a godersi dal lungomare alle 23.  Al momento non è certa la location ma è probabile che chi ha organizzato l'esplosione di gioia colorata la preveda nello stesso luogo in cui fu assicurata lo scorso anno, quando per la prima volta, l'amministrazione negò lo spettacolo alla città e i cittadini più legati alle tradizioni sopperirono alla mancanza improvvisando uno spettacolo pirotecnico sui tetti del centro storico.

Intanto, fuochi o non fuochi, oggi iniziano ufficialmente i festeggiamenti patronali: questa mattina, alle 10, è previsto in Comune il convegno con il vescovo Moretti per la presentazione della nuova enciclica papale; alle 19 in Duomo ci sarà l'inizio della novena. Lunedì alle 19 in cattedrale è prevista la messa per gli anziani e gli ammalati, martedì alle 20 il tradizionale omaggio floreale in piazza Flavio Gioia. Mercoledì mattina la visita al "Ruggi", giovedì quella in carcere e venerdì quella alla caserma della Guardia di finanza. Tre i biblisti invitati durante il triduo per far meglio conoscere la figura di San Matteo e poi, il 21, quattro (e non più sei) le messe mattutine prima del solenne pontificale delle 10.30. Alle 18 l'inizio della processione. Ricco anche il programma dei festeggiamenti civili che vedrà l'atrio del duomo diventare ogni sera, a partire da mercoledì 12, un palcoscenico per musicisti e teatranti.