Salvia, rosmarino e menta nell’orto dei bimbi del Faro

Ieri primo appuntamento della Festa dell’albero organizzata da Legambiente A Monticelli l’incontro con i piccoli “pollici verdi” del centro per l’infanzia

I bambini imparano ciò che vivono. Il titolo della poesia di Dorothy Law Nolte si legge più volte affisso alle pareti del centro infanzia “Il Faro” di via Monticelli, piccolo rione nella zona industriale di Salerno, a ridosso della Centrale del Latte. Una realtà educativa “sperimentale” che ieri ha ospitato i volontari di Legambiente Salerno, i quali si sono adoperati alla riattivazione di un orto scolastico, con l’aiuto dei 26 piccoli frequentatori del centro. «Abbiamo cercato di mettere in relazione due manifestazioni importanti, la Giornata mondiale dei Diritti per l’Infanzia e la Festa dell’albero, associando i diritti umani a quelli naturali delle bambine e dei bambini, ovvero l’importanza della vita all’aria aperta e del contatto con la natura», spiega Elisa Macciocchi del circolo “Orizzonti” di Legambiente Salerno. Attraverso la lettura di questi diritti, i volontari hanno dato vita ad una lezione di educazione ambientale sull’importanza di piantare, coltivare e proteggere le piante. “Diritto a sporcarsi le mani” è uno di quelli presenti nell’elenco, forse il più emblematico, perché il più familiare ai bambini che per conoscere, comprendere e avvicinarsi alle cose, devono prima toccarle. Piantine di rosmarino, salvia, lauro, peperoncino, menta, tutte donate al centro dalle famiglie dei bambini, che le hanno poi sterrate dai vasi con le loro mani e piantate con delicatezza nelle aiuole dell’aria verde che circonda l’edificio. «Questo è il metodo di lavoro che usiamo sempre, basato esclusivamente sui laboratori, in modo che i bambini del centro possano approcciarsi alla didattica attraverso l’esperienza materiale e concreta», racconta Melania Roccia, coordinatrice del centro “Il Faro”, che è gestito dalla cooperativa sociale “Prometeo 82”. Melania racconta così il percorso di questa realtà innovativa che dura ormai da 11 anni, da prima rivolta solo ai bambini delle palazzine circostanti, e che oggi accoglie un’utenza variegata, proveniente anche da altre zone della città.

“Il Faro” si presenta come un avamposto dell’istruzione, uno dei tanti esempi virtuosi che vanno avanti a testa alta nonostante tutto, in controtendenza a delle politiche che stanno sempre più penalizzando e disinvestendo da anni nel campo dell’istruzione e della formazione dei piccoli nuovi cittadini italiani. Forse invece è proprio dalla scuola che si deve ripartire, ce lo insegnano bene i 26 bambini salernitani frequentanti “Il Faro”, che ieri si sono sporcati le mani del terreno che circonda il loro centro, maneggiando con cura tutte quelle piantine, che adesso vedranno crescere ogni giorno fuori dalla finestra delle loro aule. «Alla vigilia della conferenza delle Nazioni Unite sul clima, abbiamo voluto impegnarci in un gesto simbolico e ricco di speranza che insegna a noi tutti come saper aspettare, vivere nel ritmo della natura e contribuire al futuro della Terra, o perlomeno di un piccolo spazio verde nella nostra città», conclude Elisa Macciocchi. Al termine della mattinata, ad ogni “giovane pollice verde” del centro è stato consegnato un attestato di Legambiente, che i piccoli scolari si sono faticosamente guadagnati “sporcandosi le mani”. La speranza è proprio nella riscoperta del sapersi mettere in gioco, una sfida accolta con naturalezza sempre più dai bambini, che dai loro genitori, come ha sostenuto anche la coordinatrice del centro.

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