la sanitÀ

Salvi i posti di lavoro a Villa Chiarugi

Sulla vertenza in atto a Villa Chiarugi scende uin campo la Cisl. «Avevamo la necessità di salvare i 33 lavoratori che rischiavano il licenziamento - afferma Ida Fezza, delegata aziendale - e i...

Sulla vertenza in atto a Villa Chiarugi scende uin campo la Cisl. «Avevamo la necessità di salvare i 33 lavoratori che rischiavano il licenziamento - afferma Ida Fezza, delegata aziendale - e i sindacati sono riusciti ad evitarli anche per la importante volontà dell’azienda di non voler ricorrere a tale adempimento nella consapevolezza che la risorsa più importante della casa di cura sono i suoi lavoratori».

Ancora: «Siamo riusciti a far applicare il contratto di solidarietà che sembra allo stato il più favorevole per i 95 dipendenti. La decurtazione riguarderà il 30% settimanalmente rapportato ai contratti individuali. Siamo fiduciosi che non durerà a lungo e speriamo pertanto che sia transitorio e vincolato a sole poche mensilità, anche alla luce che sembra superata una fase particolarmente difficile e insostenibile».

«È stata una contrattazione molto difficile e concreta - sottolinea Aurelio Sparano, responsabile politiche contrattuali Cils - e il range di applicazione del contratto va dalle 11 ore alle 9 ore settimanali a seconda dell’orario di lavoro che ogni dipendente deve sostenere». «È una vertenza fondamentale - è il parere di Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Fp - che non si è conclusa con la sottoscrizione dell’accordo, ma che invece rilancia con forza la necessità di partecipazione responsabile al fine di garantire il futuro di Villa Chiarugi».

Conclusione: «Necessario deve essere il decisivo intervento da parte dell’Asl, la quale deve concludere la definizione del protocollo di regolamentazione degli accessi, semplificandolo e rendendolo funzionale ai bisogni degli utenti. Squillante deve accelerare le procedure di riordino e di razionalizzazione del settore».

Salvatore D’Angelo

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